Giovanni Bertini e la Telerecord: una storia d’amore e di televisione. Raccontata in un libro

SIGNA – Una storia di televisione e di “amore” per il piccolo schermo e tutto quello che, intorno alla Tv, girava. Una storia che consente di riscoprire una parte di vita del nostro paese, ma soprattutto di San Mauro a Signa. La storia è quella della Telerecord e di Giovanni Bertini e che adesso è […]

SIGNA – Una storia di televisione e di “amore” per il piccolo schermo e tutto quello che, intorno alla Tv, girava. Una storia che consente di riscoprire una parte di vita del nostro paese, ma soprattutto di San Mauro a Signa. La storia è quella della Telerecord e di Giovanni Bertini e che adesso è racchiusa in un libro, voluto dallo stesso Giovanni prima della sua scomparsa nel settembre del 2021 all’età di 84 anni. Un’idea, quella di raccontare la storia di un’azienda, anzi di una “famiglia”, che per oltre quarant’anni è stata all’apice nella ripresa di eventi sportivi di numerose discipline, poi sviluppata avanti dai figli, Fabio, Rossella e Caterina e curata da Pier Francesco Nesti con il prezioso supporto grafico di Cristiano Pancani. Già, perché il bello di tutto ciò, una storia nella storia, è che il libro è nato grazie a tantissimi fogli di appunti scritti rigorosamente a mano proprio da Bertini. Oltre a contenere i ricordi e le immagini dei tanti che hanno lavorato con lui.

Proprio come è stato con la Telerecord, anche il libro che la racconta in pratica è stato costruito da Giovanni Bertini con le sue mani. Anche se oggi non c’è più. Ha chiesto e voluto che venisse fatto in un certo modo e così è stato. Pagina dopo pagina, oltre al lavoro e allo sviluppo della tecnologia, sono gli affetti e i rapporti personali che emergono. Amici, conoscenti, ex colleghi o collaboratori, tutti pronti a testimoniare ancora una volta che la sua filosofia di vita, il lavoro come una famiglia, una famiglia come il lavoro, è stata sicuramente vincente. E in tanti lo hanno voluto ribadire che da Giovanni hanno imparato molto, dal punto di vista professionale ma soprattutto umano. Un precursore, un innovatore, un appassionato del lavoro, al punto di rinunciare spesso anche al sonno pur di raggiungere l’obiettivo che si era prefissato. E anche se la Telerecord ha cessato l’attività pochi anni fa, chi ha avuto a che fare con lui lo ricorda sempre con grandissimo affetto. Perché anche in azienda “Giovannone” era come il capo famiglia.

Il libro, che racchiude una miriade di aneddoti, curiosità ed episodi che si intrecciano con la storia, non solo sportiva, degli ultimi cinquant’anni, sarà presentato domani, lunedì 11 novembre, alle 18.30 a San Mauro. Proprio all’interno di quell’area che un tempo “custodiva” i preziosi camion, le regie mobili, e gli altri mezzi necessari per lavorare e che con il giglio rosso e bianco e la scritta Telerecord si sono fatti conoscere e apprezzare in tutto il mondo. E chissà che da qualche parte, intento a lavorare, così come era sua abitudine da sempre, non sbuchi proprio lui: “C’è da tirare un cavo, ci penso io…”.