Giramondo. L’Africa di Mery nel sorriso dei bambini (6)

Mery, insegnante che abita a Calenzano, ci racconta la sua esperienza di questi giorni in Togo al seguito di una associazione umanitaria The Precious Hands. TOGO – Amo l’Africa, i suoi paesaggi, i suoi colori, i suoi tramonti, ma quello che continuo ad amare di più è la sua gente, con il suo sorriso e […]

Mery, insegnante che abita a Calenzano, ci racconta la sua esperienza di questi giorni in Togo al seguito di una associazione umanitaria The Precious Hands.

TOGO – Amo l’Africa, i suoi paesaggi, i suoi colori, i suoi tramonti, ma quello che continuo ad amare di più è la sua gente, con il suo sorriso e i suoi bellissimi occhi. Ho poggiato varie volte i miei piedi e i miei ricordi sulla terra di questo continente. Ma questa volta i battiti del mio cuore sono di una intensità diversa.
I giorni passano intensi, stancanti, ma, soprattutto, pieni di emozioni.
La mattina le visite iniziano alle 9, ma la sera il momento di sistemare i farmaci per il giorno seguente e di chiudere le porte degli ambulatori non è mai lo stesso, ma è sempre a buio inoltrato.
Non c’é luce a Todomé. Per questo il generatore è di vitale importanza, ma non da meno le nostre pile frontali.
Oggi è giovedì 4 di agosto. Le visite si susseguono… io lavoro con Gaetano, Emma e Richard. Come si svolge il lavoro? Il paziente o i pazienti, perché spesso sono mamme con figli, entrano al nostro ormai solito invito ” Amédéka néva” e  le invitiamo a sedersi. Non sempre sorridono, ma il fatto è dovuto solo ad una africana timidezza. Salutiamo noi, sorridiamo. Il nostro medico legge  il nome del paziente in un Evè che è sempre più perfetto e la visita diventa meno formale. Richard chiede in Evè che problemi ha la paziente, traduce a me in francese e io traduco al medico in italiano e così continua la visita e la spiegazione dei farmaci. Vanno via con le loro bustine felici, come se avessero il paradiso nelle mani.
Ma non sempre è così, che strazio quando arrivano bambini, spesso di pochi mesi con la febbre alta per la malaria. Vorresti stringerli forti e dirgli che non è nulla, che passerà in un attimo, ma sappiamo che non è così! Noi offriamo loro gratuitamente visita e farmaci, ma, finita quella “busta di paradiso”, nella maggior parte dei casi non potranno permettersi di poter continuare!
Oggi è un’altra giornata di lavoro, ma nel pomeriggio arriva il dottor Edem Koffi, il fondatore di The Precious Hands. Arriva con il suo camice e il suo inconfondibile sorriso e subito le visite raddoppiano. L’ultima è alle 22. Siamo tutti stanchi quando, alle 22.30, ci sediamo davanti a un piatto di cous cous, ma la certezza di fare del bene ci fa sentire meno la stanchezza e i nostri volti sembrano anche rilassati.

Mery