Giulio, “Calenziano” che ama le due ruote e crea software

CALENZANO – Torna anche questa settimana il consueto appuntamento della domenica con i “Calenziani”, che tanti successo hanno avuto nelle prime due settimane nelle “pagine” di Piananotizie, riscontrando un numero di lettori e di visualizzazioni davvero elevato. Ma chi sono i “Calenziani”? I “Calenziani” sono i marziani di Calenzano. Persone che attraversano la città, la […]

CALENZANO – Torna anche questa settimana il consueto appuntamento della domenica con i “Calenziani”, che tanti successo hanno avuto nelle prime due settimane nelle “pagine” di Piananotizie, riscontrando un numero di lettori e di visualizzazioni davvero elevato. Ma chi sono i “Calenziani”? I “Calenziani” sono i marziani di Calenzano. Persone che attraversano la città, la usano e ne vivono di volta in volta frammenti diversi (non meno residenti dei residenti). È a partire dal loro sguardo esterno, vagamente ignoto, tangenziale e dall’incontro con quello dei cittadini, che si genera un racconto corale, inedito e strettamente attuale del territorio. Quello che ne scaturirà sarà un album collettivo, con le storie (esperienze, racconti, e tanto altro ancora) delle persone e le immagini provenienti da quello che è oggi un vero e proprio diario personale: il telefono cellulare. I “Calenziani” sono i protagonisti di un progetto pubblico ideato da Matteo Balduzzi e Stefano Laffi, promosso dal Teatro delle Donne e dal Comune di Calenzano, che ha come media partner Piananotizie e Sesto Tv. Questa settimana conosciamo Giulio, 29 anni, ingegnere elettronico.

Modena, settembre 2015
Il nostro primo prototipo di bici, in garage. Lavoravo come ingegnere elettronico alla “Tetrapack” a Modena, ma con il mio collega Eros andavamo spesso in trasferta in Svezia. Lì vedevamo ovunque bici così. Un giorno ci dicemmo: “Perché non ne costruiamo una anche noi?”.
Iniziammo a costruire le prime riciclando vecchie bici, le segavamo in due e ne facevamo delle bici nuove… Hanno una forma particolare perché davanti puoi portare fino a 100 kg di roba, anche persone, animali, bambini. Ormai ne abbiamo fatte quasi cinquanta in un anno e adesso le vendiamo, è diventata un’azienda vera e propria.
Mi chiamo Giulio Casini, ho 29 anni e un anno fa ho lasciato la “Tetrapack” per tornare a vivere a San Casciano, dove sono nato e cresciuto. Amo le mie colline e la mia campagna, non posso farne a meno.
Per questo adesso lavoro in un’azienda di sistemi di visioni qui a Calenzano, siamo in trenta persone. Io creo software per telecamere intelligenti, cioè macchine che osservano e prendono delle decisioni. Quindi faccio due lavori, è un po’ stressante ma bello. E per non farmi mancare niente sto anche aspettando un figlio!

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