“Giustizia e rispetto per Maati”: in tanti al minuto di silenzio in via Tintori. La rabbia della mamma, le lacrime del sindaco

CAMPI BISENZIO – La famiglia di Maati Moubakir, il diciassettenne di Certaldo ucciso una settimana fa in via Tintori, il Comune di Campi Bisenzio, in testa il sindaco Andrea Tagliaferri, e la comunità campigiana, ancora scossa da un omicidio così efferato. Tutti stretti in unico abbraccio proprio nel luogo dove il ragazzo è stato ucciso, […]

CAMPI BISENZIO – La famiglia di Maati Moubakir, il diciassettenne di Certaldo ucciso una settimana fa in via Tintori, il Comune di Campi Bisenzio, in testa il sindaco Andrea Tagliaferri, e la comunità campigiana, ancora scossa da un omicidio così efferato. Tutti stretti in unico abbraccio proprio nel luogo dove il ragazzo è stato ucciso, in via Tintori, ricordandolo con un mazzo di fiori e un minuto di silenzio. E parole che, era inevitabile, “trasudano” rabbia. Circa 250 le persone che hanno voluto essere presenti: rappresentanti delle istituzioni, di maggioranza e di opposizione, delle associazioni (la Misericordia di Campi Bisenzio e la Pubblica Assistenza di Campi), ma anche semplici cittadini, molti dei quali con la fotografia di Maati fra le mani e la scritta “Giustizia per Maati”.

Lacrime e dolore, ma anche tanta rabbia. Comprensibile. “Mio figlio – ha detto la mamma, Silvia Baragatti – è stato ucciso brutalmente, con crudeltà e con i suoi assassini che probabilmente non stavano neanche pensando a quello che facevano. Dopo che le forze dell’ordine avranno fatto il loro lavoro, e sono sicura che lo faranno, la risposta dovrà arrivare da parte dello Stato. E dovrà essere una risposta convincente, ovvero che qui non passi più il messaggio che siamo un paese dove si può fare tutto e dove non si punisce niente. Sicuramente c’è chi ha visto, sicuramente c’è chi non lo ha soccorso, ce lo diranno le indagini. Ma mettiamoci tutti una mano sulla coscienza perché quello che stiamo vivendo è il fallimento della società, è il fallimento dell’umanità, neanche gli animali vengono lasciati morire così. Ma Maati non sarà dimenticato, la mia missione di vita da ora in poi sarà quella di dare giustizia a mio figlio, per il quale abbiamo finito le lacrime, adesso vogliamo un segnale forte”. “Riusciva sempre a strapparti un sorriso”, ha aggiunto uno degli amici, anche lui in lacrime. Le stesse lacrime delle sorelle del diciassettenne, dei due fratelli, del babbo, Farid che, guardando tutti negli occhi, ha “urlato” così il proprio dolore: “Era mio figlio, ma poteva essere il figlio di ognuno di voi”.

Dopo un lungo abbraccio con i familiari di Maati e avere deposto insieme a loro un mazzo di fiori nel punto in cui la tragedia si è consumata, l’unico a prendere la parola è stato il sindaco Andrea Tagliaferri, visibilmente emozionato: “E’ una tragedia di fronte alla quale non possiamo tacere. E la testimonianza più evidente di ciò è data dalla presenza così numerosa questa mattina. Una tragedia “figlia” di qualcosa di molto più profondo rispetto alla “semplice” questione della sicurezza sul territorio. Una tragedia scaturita anche a causa di una società che si sta sempre più impoverendo, con strade altrettanto difficili e preoccupanti che soprattutto le generazioni più giovani sono chiamate a percorrere. Ecco, se oggi siamo qui, è anche perché, tutti insieme, dobbiamo provare a dare una speranza e un futuro a questi ragazzi”.