Gkn, Acli e Mcl Toscana: “Il Governo studi misure preventive per evitare nuovi drammatici casi”

FIRENZE – “La vicenda Gkn è uno schiaffo dolorosissimo che deve far prendere coscienza alle istituzioni. Oggi occorrono misure preventive per evitare nuovi drammatici casi sul territorio”: non usa certo mezze parole Giacomo Martelli, presidente di Acli Toscana, per commentare quanto sta accadendo a Campi Bisenzio. “La garanzia del lavoro – aggiunge – oggi deve […]

FIRENZE – “La vicenda Gkn è uno schiaffo dolorosissimo che deve far prendere coscienza alle istituzioni. Oggi occorrono misure preventive per evitare nuovi drammatici casi sul territorio”: non usa certo mezze parole Giacomo Martelli, presidente di Acli Toscana, per commentare quanto sta accadendo a Campi Bisenzio. “La garanzia del lavoro – aggiunge – oggi deve essere la priorità assoluta del nostro Paese. E’ stato convocato un tavolo al Ministero dello sviluppo economico. Una scelta giusta e doverosa, perché il caso di Gkn è il simbolo di una situazione che potrebbe ripetersi in altre fabbriche della Toscana e pure a livello nazionale se non viene dato un messaggio forte e concreto. Va scongiurato il pericolo dell’emulazione. Trattiamolo come un problema italiano a lungo termine, che potrebbe accentuarsi quando terminerà per tutte le imprese il blocco dei licenziamenti. Bisogna accettare che non si tratta solo del comportamento riprovevole di una singola azienda, ma c’è un sistema legislativo che non è in grado di evitare questa realtà. La delocalizzazione, inaccettabile, è un rischio da considerare con aziende straniere orientate al profitto e per cui occorrono contromisure. Non possiamo permettere di giocare con la vita e la dignità dei dipendenti, a cui oggi va tutta la nostra vicinanza e solidarietà”.

“Serve che il Governo valuti penali importanti contro chi adotta queste strategie e al tempo stesso che lavori per rafforzare le relazioni diplomatiche tra Paesi. Dall’altra parte però – aggiunge Martelli – va reso più allettante il nostro Paese: dare un terreno fertile alle aziende per incentivarle a venire e restare, senza bisogno di guardare altrove. Capiamo le motivazioni dietro queste scelte. Perché, appunto, non si tratta di un fallimento, ma di delocalizzazione. Non possiamo limitarci a reagire con rabbia e rigetto, ma dobbiamo studiare a fondo le necessità delle imprese per sgravare le loro difficoltà”.

Sul momento drammatico che sta vivendo la Gkn di Campi Bisenzio è intervenuto anche il presidente regionale di Mcl, Pierandrea Vanni: “La prima questione posta è di metodo. L’azienda ha usato un metodo grave e inaccettabile per “liquidare” i suoi dipendenti. La seconda, gravissima, è di sostanza. Invece di avviare una trattativa, trovare forme alternative, assicurare comunque una forma di protezione sociale ai dipendenti, l’azienda licenza in tronco. La terza, infine, pone un interrogativo preoccupante: dopo la parentesi del Covid-19 e il superamento del blocco dei licenziamenti in gran parte dei settori produttivi, siamo preparati e attrezzati per affrontare una possibile nuova fase di deindustrializzazione e di delocalizzazione da parte soprattutto delle multinazionali? Temiamo che il Paese in generale e la Toscana nello specifico non lo siano. E invece su questo fronte non c’è più tempo da perdere”.