Gkn. Ballerini (Campi a Sinistra) “Ora si lavori nella direzione opposta a quella scelta dei governi”

CAMPI BISENZIO – ”Vorremmo evitare la banalità dei commenti positivi quando si ottiene una vittoria, per cui le istituzioni e la politica non hanno meriti. Piuttosto si lavori nella direzione opposta di quella scelta dai governi degli ultimi decenni” dicono, in una nota, Dmitrij Palagi, Antonella Bundu, consiglieri di Sinistra Progetto Comune a Palazzo Vecchio, […]

CAMPI BISENZIO – ”Vorremmo evitare la banalità dei commenti positivi quando si ottiene una vittoria, per cui le istituzioni e la politica non hanno meriti. Piuttosto si lavori nella direzione opposta di quella scelta dai governi degli ultimi decenni” dicono, in una nota, Dmitrij Palagi, Antonella Bundu, consiglieri di Sinistra Progetto Comune a Palazzo Vecchio, e Lorenzo Ballerini, capo gruppo di Campi a Sinistra.

“Il merito della notizia positiva che arriva stamani dal Tribunale di Firenze non è della politica e neanche delle istituzioni, o almeno non di quelle di oggi. – proseguono gli esponenti politici – Il merito è della Fiom di Firenze e Prato, che ha scelto di percorrere una strada che ora offre più tempo alla lotta. Il merito è del Collettivo di Fabbrica, che ha saputo reagire immediatamente all’annuncio dei licenziamenti, creando le condizioni per la forte attenzione nazionale alla situazione. Perché lo Statuto dei lavoratori subisce attacchi da molto tempo, anche da quell’area del centrosinistra che ha sognato a lungo di poter rottamare ulteriormente i diritti delle classi lavoratrici, che si è raccontato non esistessero”.

“La lotta del Collettivo di Fabbrica – prosegue la nota – ci sta dimostrando che servono il conflitto e le lotte, per vedere riconosciuta la dignità di chi vive del proprio salario, mentre esistono minoranze ristrette che continuano ad arricchirsi anche in tempi di crisi, attraverso le speculazioni e la finanziarizzazione dell’economia”.

“Per questo – conclude la nota – come gruppi consiliari confermiamo di essere a disposizione dei lavoratori e delle lavoratrici, come spazio istituzionale che si considera al servizio dei loro interessi specifici e a difesa del pianeta, altra vittima di un modello di sviluppo anacronistico, incapace di non sfruttare, le persone e l’ambiente. Su come continuerà la lotta per la Gkn attendiamo i momenti delle assemblee e le richieste che arriveranno dai nostri territori, mentre invitiamo il resto delle istituzioni a chiedersi cosa stiamo facendo di concreto per fare di questa vertenza nazionale un’opportunità per un nuovo corso della storia del nostro Paese”.