Gkn, Borgomeo presenta il piano industriale: sarebbero tre le manifestazioni di interesse, ecco chi sono

CAMPI BISENZIO – Una partita da giocare in un campo largo con la partecipazione di tutti i soggetti interessati, partner industriali, Invitalia, enti locali con cui portare a compimento la riconversione degli asset di Campi Bisenzio. Parte da qui il piano industriale per il sito di Gkn di Campi Bisenzio, ora Qf Spa, che l’imprenditore […]

CAMPI BISENZIO – Una partita da giocare in un campo largo con la partecipazione di tutti i soggetti interessati, partner industriali, Invitalia, enti locali con cui portare a compimento la riconversione degli asset di Campi Bisenzio. Parte da qui il piano industriale per il sito di Gkn di Campi Bisenzio, ora Qf Spa, che l’imprenditore Francesco Borgomeo, fresco di acquisizione al 100% dal fondo Melrose, ha presentato ai sindacati. Un piano, supportato dal vice-ministro Alessandra Todde, oggi al tavolo convocato a pochi giorni dalla formalizzazione del passaggio di proprietà, che, secondo quanto riporta l’Adnkronos, può già contare su almeno tre manifestazioni di interesse per una “riconversione solida e credibile” che impieghi a regime tutti e 400 i lavoratori.

Si tratterebbe di una corporation italiana che sta cercando un sito per la produzione di macchinari per l’industria farmaceutica, una società italiana quotata in borsa di produzione di componenti per il fotovoltaico che sta cercando un sito per la produzione di inverter e una società finanziaria che ha già svolto investimenti nella componentistica meccanica. Ma Borgomeo guarda anche al ruolo che potranno giocare gli attori pubblici: a cominciare da un sostegno finanziario di Invitalia, per finire agli enti locali ai quali il piano chiede “la sottoscrizione di contratti commerciali e un investimento di minoranza nel capitale”. Il progetto di riconversione inoltre, dovrà avere la possibilità di accedere ai fondi europei del Pnrr, agli incentivi speciali destinati agli investimenti in settore strategico oltre ai contratti di sviluppo locali. Da subito invece verranno programmate sia le attività di manutenzione dello stabilimento che percorsi formativi da offrire ai dipendenti sulla base di un “assessment” sulle competenze di ognuno. Inizialmente saranno impiegate 20-30 unità in base alla necessità. Quanto all’occupazione la proposta di Qf inizialmente prevede la possibilità di attivare una cassa integrazione ordinaria a partire dal 1 gennaio 2022 e successivamente una cassa integrazione per transizione, non appena disponibile, dal 1 marzo 2022 coerente con il piano di manutenzione. Il sostegno ai dipendenti si dovrebbe trasformare in cassa integrazione per riconversione, prevede sempre il piano, non appena sarà divenuta efficace il trasferimento di ramo d’azienda e individuato il nuovo partner industriale.

“La Gkn Driveline di Campi Bisenzio – ha detto il vice-ministro Todde – non appartiene più al fondo inglese Merlose. QF Spa, del Gruppo Borgomeo, ha finalizzato l’acquisto del 100% dello stabilimento. Con questo risultato mettiamo la parola fine al rischio licenziamenti. Inoltre, l’azienda ha ritirato la messa in liquidazione e ha ritirato l’impugnazione contro il ricorso vinto dai sindacati sulla vecchia procedura di licenziamento. Abbiamo compiuto un primo primo grande passo, l’inizio di un percorso, e il Mise continuerà come sempre ha fatto a monitorare l’evolversi della situazione lavorando con le Istituzioni al fianco dell’azienda e dei lavoratori”. Questo invece il percorso ipotizzato per i prossimi sei mesi del nuovo anno: gennaio manifestazioni di interesse, marzo offerta vincolante, giugno stesura closing, agosto passaggio del ramo d’azienda. Nell’imminenza, invece, si parla di un incontro fra azienda e Rsu per definire il periodo transitorio di inizio gennaio per la copertura dei lavoratori (utilizzo ferie e definizione degli ammortizzatori sociali).

Secondo la Rsu Gkn, infine, “a questo punto diventa urgente e indispensabile un accordo quadro che renda chiaro, trasparente e garantito un percorso di reindustrializzazione che già così si presenta molto complesso. In assenza di tempistiche certe, di garanzie sui diritti occupazionali per le lavoratrici degli appalti e per i lavoratori Gkn, senza un’importante integrazione su un ammortizzatore sociale che sarà necessariamente lungo e senza piani chiari sulla reindustrializzazione la fiducia nel futuro rischia di partire con il piede sbagliato. Come abbiamo avuto modo di chiarire più volte, l’assemblea permanente continuerà a salvaguardia di questo percorso”.