CAMPI BISENZIO – “Quello messo in atto dalla Gkn, dal fondo di investimenti britannico Melrose, è un atteggiamento inaccettabile per tutta la Toscana. Un comportamento di particolare arroganza che infrange ogni principio delle relazioni sindacali e imprenditoriali che hanno da sempre segnato la storia dell’occupazione e dello sviluppo nella nostra regione. I lavoratori, da venerdì scorso in presidio permanente presso lo stabilimento, stanno conducendo una protesta di dignità, a difesa dell’occupazione e di un intero territorio. Una protesta a cui oggi ho voluto portare di persona la mia vicinanza e quella di tutto il gruppo consiliare del Partito democratico: colpisce vedere una tale quantità di macchinari nuovi di pacca installati da un’azienda che ha deciso di cessare la propria attività, mandando a casa 420 dipendenti”: a dirlo è Vincenzo Ceccarelli, capo gruppo dem in Regione che oggi ha fatto visita al presidio organizzato da sindacati e lavoratori presso lo stabilimento Gkn di Campi Bisenzio.
“E’ fondamentale – ha aggiunto – che il tavolo convocato per il 15 luglio dal Mise, a Firenze, sia sede di un confronto serio e costruttivo, in cui le istituzioni, a tutti i livelli, chiedano univocamente alla proprietà di ritirare i licenziamenti, recuperando le condizioni necessarie per riaprire una trattativa, finora inesistente, ma che può e deve essere avviata. Serve unità delle istituzioni, dai sindaci all’esecutivo nazionale: perché quella che abbiamo di fronte è una battaglia di principio, in difesa del lavoro, che vale per Campi Bisenzio, per la Toscana e per tutto il Paese. Non possiamo che condividere l’ordinanza del sindaco di Campi Bisenzio che vieta l’avvicinamento al perimetro aziendale dello stabilimento per i mezzi pesanti per impedirne lo svuotamento, e sia chiaro alla Gkn che quell’area, anche in futuro, non dovrà subire cambi di destinazione ma dovrà continuare ad essere un’area produttiva”.
Insieme a lui anche il consigliere regionale Pd, Fausto Merlotti: “Il territorio sta portando avanti una protesta per salvaguardare il futuro di oltre 400 lavoratori e di tutto l’indotto. Voglio congratularmi con i lavoratori, con le organizzazioni sindacali, le istituzioni, con le associazioni di volontariato che stanno supportando in maniera concreta, compatta e unitaria questa manifestazione che fin da subito ha avuto il merito di mobilitare un’intera comunità e di farsi sentire a livello nazionale, portando la proprietà a sedersi al tavolo del Mise e ad incontrare i sindacati e le Rsu. Dalla drammaticità di questa situazione stiamo facendo sentire la forza di un territorio, delle sue istituzioni e di tutti gli attori sociali coinvolti: un segnale che fa ben sperare per l’avvio di una trattativa, che sappiamo bene sarà lunga e difficile”.