Gkn, dall’assemblea di domenica alla presa di posizione della Fiom: “L’azienda smetta di bluffare e scopra le carte”

CAMPI BISENZIO – Domenica scorsa l’assemblea all’interno dello stabilimento, oggi la presa di posizione della Fiom. Se infatti il Collettivo di fabbrica della Gkn aveva sintetizzato in tre punti il documento emerso dall’incontro di domenica (nella sua interezza è consultabile sulla pagina Facebook dello stesso Collettivo di fabbrica), la Fiom è andata giù ancora più […]

CAMPI BISENZIO – Domenica scorsa l’assemblea all’interno dello stabilimento, oggi la presa di posizione della Fiom. Se infatti il Collettivo di fabbrica della Gkn aveva sintetizzato in tre punti il documento emerso dall’incontro di domenica (nella sua interezza è consultabile sulla pagina Facebook dello stesso Collettivo di fabbrica), la Fiom è andata giù ancora più pesante: “L’azienda smetta di bluffare e scopra le carte”. Facendo invece un passo indietro, “questo è il documento – spiegano dal Collettivo di fabbrica – che abbiamo condiviso con l’assemblea nazionale che si è tenuta domenica presso il presidio Gkn. E’ articolato in tre punti che potrebbero essere sintetizzati così: allerta, siamo dentro a un nuovo calcolo. Siamo di nuovo sotto ricatto e sotto attacco. Sarà necessario prepararsi a passare il letargo natalizio ed eventualmente a un “nuovo 18 settembre” in data da valutare. Lo sciopero generale e generalizzato rimane una necessità. Tuttavia non va concepito come una singola data o una mera convocazione. E’ un percorso, un processo, di convergenza delle lotte. Il 5 dicembre si terrà una riunione di tutte le intelligenze e le competenze per il manifesto del polo pubblico per la mobilità sostenibile e per il piano industriale collettivamente elaborato per la ripartenza di Gkn”.

“Gkn – si legge invece nella nota della Fiom-Cgil nazionale a firma di Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, Daniele Calosi, segretario generale Fiom-Cgil Firenze, Prato e Pistoia e la Rsu Fiom Gkn di Firenze – nella giornata di giovedì ha informato i sindacati della presenza, non di tre ma di quattro manifestazioni di interesse raccolte dall’Advisor incaricato, Francesco Borgomeo. Gkn nella sua comunicazione ha inoltre lasciato intendere di voler far ripartire la procedura di licenziamento da dicembre, oppure chiedendo al sindacato la condivisione della cassa integrazione per cessazione d’attività che accompagni i licenziamenti. Per la Fiom, Gkn non può continuare a tenere al buio i lavoratori e il sindacato tenendo le carte coperte e dettando tempi e regole di una partita che così rischia di essere truccata. La Fiom ha formalizzato la volontà di voler vedere le carte. È urgente sapere chi sono i potenziali compratori, quale è il mandato sul futuro della continuità dello stabilimento. Il confronto avvenga in una sede istituzionale dove l’azienda si impegni, anche attraverso un vincolo di firma, a garantire i livelli occupazionali e le condizioni contrattuali. Per questo ieri lo abbiamo scritto in una lettera inviata all’Advisor, a Invitalia e per conoscenza all’azienda”.

E ancora: “A conferma della mancanza di chiarezza, nella giornata di ieri il Ministero dello sviluppo economico è intervenuto comunicando a Gkn di avere preso atto della situazione, chiedendo che gli siano urgentemente trasmessi i quattro piani di reindustrializzazione e informando tutte le parti che un tavolo sarà convocato solo a valle di una valutazione che farà col supporto di Invitalia. La Fiom respinge tentativi maldestri di intorbidire il confronto e non accetta ricatti: gli accordi si raggiungono dopo una contrattazione che Gkn sta negando. È necessario il tempo utile per valutare, anche grazie alle verifiche di Invitalia, le proposte dell’Advisor e le altre eventuali che potrebbero arrivare da soggetti diversi o dalle intelligenze collettive del territorio. Gkn smetta di perdere tempo e contemporaneamente avviare il conto alla rovescia mentre siamo impegnati ad individuare una soluzione utile a garantire la continuità industriale e occupazionale del sito. Nel frattempo, per favorire un eventuale, serio processo di reindustrializzazione, Gkn consenta da subito la ripresa dell’attività produttiva anche perché i volumi che venivano realizzati nello stabilimento Firenze non sono spariti, ma sono stati volutamente delocalizzati in altri stabilimenti del gruppo. Il nostro territorio ha conosciuto fin troppi casi similari. Prima di parlare di ammortizzatori sociali dobbiamo aver chiaro come avverrà la transizione della reindustrializzazione a tutela dei lavoratori ma anche dell’eventuale compratore, purché seriamente interessato a un progetto industriale”.

“Noi – conclude il comunicato – continueremo a elaborare un piano di reindustrializzazione basato sull’idea della mobilità sostenibile e della transizione energetica, controllato da soggetti pubblici, a partire da Invitalia, a garanzia del piano. Dal 9 luglio ad oggi, insieme ai lavoratori, abbiamo dimostrato di essere i più legati a quello stabilimento e di essere gli unici ad avere qualcosa di concreto da dire e da proporre per il futuro”.