Gkn, dalle Piagge un appello alla Chiesa: suonino a morto le campane di tutta Firenze

FIRENZE – Un invito alla Chiesa fiorentina, alle comunità religiose e alle parrocchie della Città metropolitana a suonare le campane a morto tutti i giorni a mezzogiorno. L’appello è stato lanciato dalla Comunità delle Piagge e da Alessandro Santoro, prete della periferia fiorentina, affinché tutti sappiano e realizzino dell’enorme crisi vissuta dai 422 licenziati della Gkn […]

FIRENZE – Un invito alla Chiesa fiorentina, alle comunità religiose e alle parrocchie della Città metropolitana a suonare le campane a morto tutti i giorni a mezzogiorno. L’appello è stato lanciato dalla Comunità delle Piagge e da Alessandro Santoro, prete della periferia fiorentina, affinché tutti sappiano e realizzino dell’enorme crisi vissuta dai 422 licenziati della Gkn e di tutti coloro che perdono il lavoro senza alcuna giustificazione concreta, solo perché in mano ad una finanza speculativa e senza scrupoli.

Da sempre le campane segnano i momenti in cui le comunità si trovano in pericolo o sono chiamate a raccolta. Oggi è uno di quei momenti, pericolosi e rischiosi per la tenuta sociale di un territorio già in difficoltà per mille motivi, non ultimo l’aumento delle diseguaglianze causato da un sistema economico che mette al centro i profitti delle imprese e non la redistribuzione della ricchezza prodotta.

Di fronte a quanto sta accadendo, al di là delle apprezzabili reazioni delle istituzioni locali e della Chiesa fiorentina, e all’adesione sicura e dovuta alle eventuali iniziative di solidarietà nei confronti dei lavoratori, la Comunità delle Piagge, da sempre legata alle situazioni di disagio dovute anche e soprattutto alla precarietà del lavoro, invita così le parrocchie a dare un segnale forte contro la politica dello sblocco dei licenziamenti, della cancellazione dei diritti, della creazione di sacche di precarietà che mettono a rischio la vita di migliaia di persone.

La Comunità piaggese auspica che vi sia una forte adesione alla proposta di battere tutti i giorni a mezzogiorno le campane a morto, restando naturalmente aperta al dialogo e alle altre proposte in solidarietà con i lavoratori della Gkn e di tutti coloro che subiscono questa crisi economica, politica e sociale.