Gkn: “Insorgiamo per riportare l’attenzione sul lavoro”

CAMPI BISENZIO – Più di 25mila persone si sono riversate in strada a Firenze al grido di “Insorgiamo”.  Una manifestazione gioiosa e colorata, quella partita nel pomeriggio di sabato 26 marzo da piazza Vittorio Veneto per raggiungere piazza Santa Croce e che ha riunito insieme ai lavoratori della ex Gkn tante realtà.  Chiari fin dall’avvio […]

CAMPI BISENZIO – Più di 25mila persone si sono riversate in strada a Firenze al grido di “Insorgiamo”.  Una manifestazione gioiosa e colorata, quella partita nel pomeriggio di sabato 26 marzo da piazza Vittorio Veneto per raggiungere piazza Santa Croce e che ha riunito insieme ai lavoratori della ex Gkn tante realtà. 

Chiari fin dall’avvio i punti fermi degli organizzatori: sì al lavoro, no alla guerra, attenzione all’ambiente. Elementi già più volte sottolineati nelle precedenti occasioni e rimarcati con forza alla vigilia delle manifestazione. “Gkn è ormai un simbolo di riscatto sociale, un esperimento collettivo. Tutto ciò che è stato ottenuto è stato con la lotta. E con la lotta si otterrà il resto” si legge infatti nel documento scritto dal collettivo, e poi ancora “Non siamo arruolabili in guerra. Sì, siamo angosciati dalla situazione dei civili e dei profughi. E proprio per questo dobbiamo fermare lo scontro tra blocchi in atto. La vostra è una economia di guerra e dichiariamo guerra alla vostra economia. Nessun invio delle armi. Fermare tutti i conflitti, accogliere tutti i profughi” e anche “Non esiste contrapposizione tra questione ambientale e questione sociale. La radicalità dell’una alimenta quella dell’altra. I soldi al servizio dell’ambiente. Non viceversa”. 

Tutte questioni affrontate negli interventi che si sono susseguiti sul palco e affermate con forza da Dario Salvetti, delegato Rsu della ex Gkn: “È da fine dicembre che ogni persona che incontriamo ci dice che ora è tutto a posto, e ci chiede se abbiamo fiducia nel futuro. Noi rispondiamo che tutto quello che abbiamo ottenuto è stato ottenuto con la lotta. È oggi, vedendo questa piazza, che abbiamo fiducia”. Salvetti ha aggiunto a proposito del futuro della fabbrica: “Ci sarà  un comitato, che abbiamo strappato con la lotta, attraverso cui faremo domande ben precise sul nostro futuro. Si mettano l’anima in pace tutti quelli che ci dicono di stare calmi, perché tanto in Italia ci sono tanti capannoni vuoti; questo è un capannone particolare, in questo capannone ci sono decine di migliaia di persone, è un bene pubblico, è storia, è lotta, è dignità. Noi vogliamo tornare in quella fabbrica e ci torneremo, ma con i diritti, con la solidarietà e con la comunità. Non in un mondo in guerra, non in un mondo distrutto dalla questione ambientale” Salvetti ha annunciato poi altre mobilitazioni contro il carovita e la guerra, invitando tutta la piazza ad andare a prendersi il cambiamento.

Valentina Tisi