Gkn, question time alla Camera: botta e risposta fra il ministro Orlando e Stefano Mugnai (CI): “Il nostro dovere è salvaguardare i lavoratori”

CAMPI BISENZIO – “Ministro, nella sua risposta vedo sia elementi di speranza che di criticità”. Lo dice il vice-capo gruppo di Coraggio Italia a Montecitorio, Stefano Mugnai, in sede di replica a un question time con il ministro del Lavoro Andrea Orlando, sul caso dei 422 lavoratori licenziati dalla Gkn. “La mia interrogazione – aggiunge […]

CAMPI BISENZIO – “Ministro, nella sua risposta vedo sia elementi di speranza che di criticità”. Lo dice il vice-capo gruppo di Coraggio Italia a Montecitorio, Stefano Mugnai, in sede di replica a un question time con il ministro del Lavoro Andrea Orlando, sul caso dei 422 lavoratori licenziati dalla Gkn. “La mia interrogazione – aggiunge -è  soprattutto finalizzata a cercare il massimo impegno da parte del governo per far sì che quei 422 lavoratori non vengano lasciati soli. Ma va al di là della singola vertenza ed è fondamentale che le politiche dei prossimi anni si incentrino anche su coloro che nelle trasformazioni rischiano di pagare il prezzo più alto, perdendo il lavoro”.

Per Mugnai “abbiamo tutti insieme il dovere di far sì che ciò che è avvenuto alla Gkn, e che sta avvenendo in tante altre industrie, non diventi un precedente. E’ fondamentale quindi, che il governo e la maggioranza che lo sostiene studino le misure necessarie per far sì che queste modalità di licenziamento non si ripetano più e al contempo mettendo in campo tutti gli strumenti normativi per dare garanzie concrete a questi lavoratori”.

“Il Governo sta lavorando su adeguati strumenti di tutela del reddito dei lavoratori” di Gkn, anche in considerazione degli ulteriori strumenti di integrazione salariali previsti dal decreto-legge Sostegni bis”: queste invece le parole del ministro del lavoro Andrea Orlando al question time, assicurando “l’impegno del Ministero del lavoro a proseguire nella ricerca di una soluzione che salvaguardi la continuità produttiva del sito e a garantire la tutela dei lavoratori”. “La procedura di licenziamento collettivo per 422 lavoratori, avviata il 9 luglio scorso, – ha aggiunto – è stata una decisione unilaterale, rispetto alla quale non risulta essere stato svolto un adeguato confronto preventivo con tutte le parti coinvolte. Peraltro, la società non ha tenuto conto dell’intesa sottoscritta dal Governo e dalle parti sociali lo scorso 29 giugno, che raccomandava alle imprese ad utilizzare gli ammortizzatori sociali prima di procedere ai licenziamenti”. “Certamente – ha concluso – è necessario che vi siano misure di contrasto più efficaci, e su questo siamo al lavoro con il Mise, anche con la revisione dell’attuale impianto normativo che purtroppo non ha prodotto i risultati sperati”.