CAMPI BISENZIO – Si affidano a un post su Facebook i lavoratori della Gkn di Campi, nella pagina del Collettivo di fabbrica, per “presentare” la manifestazione che si svolgerà sabato prossimo, 24 luglio, a partire dalle 9.30 in via Fratelli Cervi. Ovvero a ridosso dell’azienda che da due settimane, da quando sono stati licenziati con una e-mail, è diventata la loro “casa”. Per presentare la manifestazione ma anche per chiedere il maggior numero possibile di adesioni. “Fin dal primo giorno in cui abbiamo iniziato l’assemblea permanente in fabbrica, – scrivono – siamo stati travolti dalla solidarietà. Il territorio è letteralmente insorto in sostegno a questa fabbrica, abbracciandola e difendendola. Ne approfittiamo per ringraziare: categorie Cgil, organizzazioni sindacali di varia natura, circoli Arci, associazioni di ogni tipo, singoli cittadini, lavoratrici e lavoratori, delegati sindacali eccetera. Venti anni fa a Genova molti di noi gridavano “un altro mondo è possibile”. Noi, da questo nostro piccolo presidio, stiamo vedendo effettivamente lo spaccato di un altro mondo possibile. Gkn è diventata, nostro malgrado, un caso politico e un caso nazionale. Perché siamo gli ultimi di una lunga serie di licenziamenti e delocalizzazioni. Perché potenzialmente siamo i primi di una ulteriore serie di chiusure dopo lo sblocco dei licenziamenti pandemico. Perché siamo una fabbrica con commesse e con macchinari nuovi. Perché siamo individuati come una fabbrica con un grado importante di sindacalizzazione e organizzazione interna”.
E ancora: “Se sfondano qua, quindi, sfondano dappertutto: se ne è convinto un arco di forze, che attraversa svariate categorie professionali, dagli operai, agli edili, passando per i lavoratori del commercio e della logistica, fino a giornalisti e psicologi. E la solidarietà è andata ben oltre i confini della provincia. Abbiamo ricevuto attestati di solidarietà e offerte di aiuto, delegazioni da tutta Italia, raccolte fondi. Tutto questo ci tornerà utile soprattutto quando l’assemblea permanente dovesse protrarsi nel tempo, affrontando magari periodi di stanca. Ma oggi non è questa la situazione. Il presidio è solido e la lotta continua ad allargarsi. Deve allargarsi. Perché il Governo è chiamato innanzitutto a rispondere su cosa intende fare in caso il fondo finanziario non ritiri licenziamenti. Se non esistono strumenti legislativi per impedire la chiusura di questa fabbrica, questi strumenti si creino. Cambiando così non solo la storia di questa nostra vertenza, ma un pezzo della storia di questo paese. E per questo il nostro slogan non è soltanto “la Gkn non si tocca”, ma il motto che viene dalla Resistenza fiorentina: “Insorgiamo”. Perché i periodi bui capitano nella storia, ma prima o poi vengono spazzati via da un moto di indignazione e dalla sensazione che improvvisamente pervade la società che “così non si può andare avanti”. Per questo abbiamo bisogno che la solidarietà nazionale che abbiamo ricevuto si concretizzi in persone in carne e ossa, in una manifestazione nazionale da tenersi di fronte alla fabbrica questo sabato 24 luglio alle 9.30”.