“Gli alberi a Signa? Ritardi antichi che si sovrappongono a nuovi bandi della Regione”: l’affondo di UPS

SIGNA – “È notizia dei giorni scorsi, come al solito annunciata con un’enfasi sconcertante, la proroga al 31 dicembre di un bando della Regione Toscana per la “piantumazione” di alberi rivolta a 63 Comuni che presentano maggiori criticità dal punto di vista della qualità dell’aria. Con l’obiettivo di “combattere il riscaldamento globale. E fra i […]

SIGNA – “È notizia dei giorni scorsi, come al solito annunciata con un’enfasi sconcertante, la proroga al 31 dicembre di un bando della Regione Toscana per la “piantumazione” di alberi rivolta a 63 Comuni che presentano maggiori criticità dal punto di vista della qualità dell’aria. Con l’obiettivo di “combattere il riscaldamento globale. E fra i 63 Comuni con particolari criticità dal punto di vista della qualità dell’aria c’è anche Signa. Che potrà presentare uno o più progetti per un totale, in termini di contributo concedibile, non superiore a 400.000,00 euro. Quindi nuovo bando per nuovi alberi nel nostro Comune. Aspettando, però, ancora quelli antichi: sempre garantiti e mai piantati dalla Regione Toscana. Sulla base di un Accordo di programma datato maggio 2016”: l’affondo è di Uniti per Signa, del capo gruppo Gianni Vinattieri e dei consiglieri Matteo Mannelli e Chiara Di Bella, che poi spiegano la loro presa di posizione.

“Infatti, con deliberazione di consiglio comunale del 23 maggio 2016, recante “Approvazione schema di accordo di programma per interventi di forestazione, imboschimento e promozione delle attività agricole nell’ambito del Parco agricolo della Piana fiorentina”, fu approvato: la cessione da parte del Comune di Signa alla Regione Toscana, in comodato gratuito per la durata di 30 anni rinnovabile per altri 30, di un’area di circa 18.000 metri quadrati nella zona di Castelletti individuata dal Regolamento urbanistico nell’area Nobel-Arrighi; di individuare la Regione Toscana come soggetto attuatore degli interventi di forestazione ed imboschimento con la piantumazione di alberi nella zona oltre che come gestore per la manutenzione delle aree in oggetto; lo stanziamento di 450.000,00 euro da parte della Regione Toscana per detti interventi. Particolare da evidenziare è che l’area ceduta gratuitamente dal Comune alla Regione nel 2016 era stata inserita nel Piano delle alienazioni per ricavare fondi per finanziare le opere del Piano annuale e triennale dei lavori pubblici”.

“Ancora una volta, quindi, – spiegano in una nota – territorio signese utilizzato, più o meno direttamente, per compensazioni ambientali che nel caso in oggetto erano riconducibili alla mitigazione di quello che doveva essere il termovalorizzatore di Case Passerini e all’ampliamento dell’aeroporto di Peretola. Nelle delibere regionali, infatti, si faceva riferimento ad “interventi che hanno lo scopo di coniugare uno spazio altamente urbanizzato e caratterizzato da un intenso sviluppo infrastrutturale con una dotazione significativa di arre rurali e a valore ambientale, la cui salvaguardia e qualificazione sono essenziali per promuovere funzioni di riequilibrio anche ecologico delle diverse criticità ambientali presenti e attese…”.

“Compensazioni ambientali e piantumazione di alberi, dal 2016, mai avvenute. Con un’area, però, di fatto, tolta dalla disponibilità del Comune di Signa. Quasi cinque anni dopo dalla firma di un Accordo di Programma mai partito, si rilancia con un nuovo bando: sovrapposizione grottesca di alberi non piantati e la promessa di nuovi da piantare. Con un’ultima considerazione: mentre nell’Accordo di Programma del 2016 si prevedeva gestione e manutenzione delle nuove piante in capo alla Regione Toscana, il nuovo bando rimanda la loro responsabilità direttamente al Comune di Signa. Che, come è noto, per limitatezza di risorse umane e strumentali, ha già molte difficoltà nella cura del verde pubblico esistente. Nel consiglio comunale di lunedì 9 novembre – concludono – abbiamo presentato un’interrogazione che chiedeva al sindaco: le motivazioni per cui non è stato dato seguito all’Accordo di Programma di cui sopra; se tale accordo può considerarsi superato o sempre in essere; se le criticità ambientali presenti ed attese non sono più ritenute tali; l’eventuale cronoprogramma di realizzazione”.