Gli ospiti del Parco della Piana. Simone Guidotti racconta il “tuffetto”

SESTO FIORENTINO – Anche se dobbiamo stare a casa per rispettare le normative governative dovute a questa emergenza sanitaria, possiamo lo stesso conoscere il Parco della Piana e dei suoi abitanti con un viaggio virtuale che facciamo grazie a Simone Guidotti di Legambiente che oggi ci fa incontrare (anche con le foto che ha inviato) un […]

SESTO FIORENTINO – Anche se dobbiamo stare a casa per rispettare le normative governative dovute a questa emergenza sanitaria, possiamo lo stesso conoscere il Parco della Piana e dei suoi abitanti con un viaggio virtuale che facciamo grazie a Simone Guidotti di Legambiente che oggi ci fa incontrare (anche con le foto che ha inviato) un piccolo ma grande ospite: il tuffetto.

“Negli specchi d’acqua del parco della piana ci sono alcuni uccelli strettamente legati all’acqua che sostano da noi tutto l’anno. Uno di questi è il Tuffetto, piccolo nelle dimensioni, ma “grande” nelle sue attività. Non è una vera e propria anatra; queste come si sa hanno i piedi palmati, fatti cioè come delle pinne, per potersi muovere al meglio sugli specchi d’acqua. Il nostro invece li  ha semipalmati, una “evoluzione tecnologica della natura“, nel senso che la membrana che collega le dita è tagliata nel mezzo facendo si che quando la zampa spinge si apre e offre una superficie maggiore mentre  quando la zampa torna indietro la membrana si richiude facendo fare meno sforzo al nostro amico. Non è il solo acquatico ad avere queste particolarità, , ma da noi è il più comune e osservabile tutto l’anno. Tuffetto di nome e di fatto; è impegnato in continue immersioni alla ricerca di prede anche di dimensioni notevoli rispetto alla sua stazza, restando sott’acqua per periodi particolarmente lunghi.

In questo periodo questi animali sono impegnati nella nidificazione. Il nido è un ammasso di piccoli ramai e foglie che galleggiano sulla superficie degli stagni, normalmente “legate” a qualche canna, ma sempre libero di alzarsi ed abbassarsi con il possibile variare del livello della superficie. Depongono fino a 4-5 uova di colore  bianco che covano per circa un mese; quando l’adulto in cova si alza dal nido per alimentarsi, copre le uova con le foglie; bianche come sono, infatti, sarebbero un ottimo visibilissimo  segnale per eventuali predatori. Al momento della schiusa i pulcini sono pronti alla vita sull’acqua, capaci di nuotare e anche di tuffarsi. Per i primi tempi hanno comunque uno stretto rapporto con i genitori che li nutrono e che, e qui sta il bello, nei primi giorni se li portiamo a spasso tranquillamente appollaiati sulla loro schiena.

In qualsiasi momento dell’anno, con qualsiasi stagione, loro ci sono; e sono praticamente sempre nell’acqua. La loro morfologia, infatti, li rende particolarmente goffi quando qualche rara volta decidono di uscire all’asciutto. Le zampe infatti sono posizionate molto indietro rispetto al corpo, quasi come i pinguini, per cui la deambulazione è particolarmente difficoltosa. Ma la natura li ha strettamente legati all’acqua, in tutto e per tutto, per cui la loro specializzazione fisica altro non fa che rendergli la vita più semplice”.

Le foto sono di Simone Guidotti gentilmente concesse a Piananotizie per questo articolo