“Green Pass”, Forza Italia: “Correggere il tiro o le vacanze saranno sempre più lontane”

FIRENZE – “La questione del cosiddetto “Green Pass”, come è stato concepito, non può non essere affrontata; infatti questo risulta essere un sistema inapplicabile, costoso, e che non porta ad una vera sicurezza. Per come è stato pensato, infatti, risulta essere non solo un ostacolo al rilancio del turismo, ma anche un sistema che, per […]

FIRENZE – “La questione del cosiddetto “Green Pass”, come è stato concepito, non può non essere affrontata; infatti questo risulta essere un sistema inapplicabile, costoso, e che non porta ad una vera sicurezza. Per come è stato pensato, infatti, risulta essere non solo un ostacolo al rilancio del turismo, ma anche un sistema che, per le sue tempistiche (tampone fatto 48 ore prima ) non serve assolutamente a niente. Occorre un sistema diverso, più sicuro, economico, che possa permettere la totale sicurezza di chi si sposta e dei residenti sul territorio, coniugando turismo e sicurezza”: queste le dichiarazioni di Monica Castro, responsabile regionale dipartimento attività produttive di Forza Italia Toscana, e Giampaolo Giannelli, vice-coordinatore provinciale Forza Italia Firenze.

“Ricordiamo intanto – aggiungono gli esponenti azzurri – che già le regioni hanno fatto sentire la loro voce e ora è intervenuta anche l’autorità garante della privacy, che invoca espressamente “un intervento urgente a tutela dei diritti e delle libertà delle persone”. Lo scorso 8 aprile, l’autorità garante aveva rappresentato alla commissione affari costituzionali del Senato la necessità di essere coinvolta nel processo legislativo riguardante l’introduzione dei passaporti vaccinali. Ma non ne seguì nulla. Pochi giorni dopo, con le orecchie allertate dalle notizie che arrivavano a mezzo stampa, stavolta il presidente dell’Autorithy, Pasquale Stanzione, ha preso carta e penna e ha scritto al presidente Draghi e al ministro della salute Roberto Speranza. Ma anche qui con esito negativo: nessun ascolto. Dopo che il decreto è stato approvato e pubblicato, l’avvertimento formale previsto dalla legge inviato a Palazzo Chigi e a vari ministeri, per risolvere i problemi aperti. Il Garante evidenzia numerosi svarioni commessi dal governo nella redazione delle norme sul pass”.

“Come è noto, il decreto prevede il passaporto vaccinale per l’entrata o l’uscita dai territori delle regioni collocate in zona rossa o arancione. In più, potrebbe essere utilizzato per l’accesso a eventi, fiere, convegni, congressi, per far sì che si possano attestare la guarigione dal Covid, l’avvenuta vaccinazione o l’effettuazione del test del tampone nelle varie forme. Ma questo non è il sistema corretto per garantire la sicurezza; non vorremmo che il passaporto vaccinale facesse la fine della App “Immuni”. Quello che proponiamo, quindi, è semplicemente una tamponatura, e successivo tracciamento, delle persone quando arrivano in loco, istituendo appositi Hub dediti allo scopo. Il tutto, da realizzarsi con un tampone salivale, oggi disponibile a costi decisamente più accessibili rispetto agli altri metodi.
Un modo quindi più semplice, sicuro, efficace, per coniugare le esigenze di chi viaggia con la sicurezza necessaria per evitare il propagarsi del Covid-19. Esattamente quel che serve per far ripartire l’Italia”.