“Guardare” Campi, e la Piana, in modo diverso: parte da qui la stesura di un Atlante di genere dei servizi

CAMPI BISENZIO – “Campi, che genere di città?”: questo il tema del convegno che si è svolto sabato pomeriggio in sala consiliare e che, come spiega il vice-sindaco Federica Petti, “abbiamo fortemente voluto come amministrazione comunale insieme al Tavolo delle politiche di genere e alla Commissione pari opportunità dell’Ordine degli architetti. Un modo per pensare, […]

CAMPI BISENZIO – “Campi, che genere di città?”: questo il tema del convegno che si è svolto sabato pomeriggio in sala consiliare e che, come spiega il vice-sindaco Federica Petti, “abbiamo fortemente voluto come amministrazione comunale insieme al Tavolo delle politiche di genere e alla Commissione pari opportunità dell’Ordine degli architetti. Un modo per pensare, progettare e pianificare la nostra città con un’ottica di genere, ovvero a misura di tutti”. In che modo? “Ripensando i giardini, le strade, le scuole in cui ogni giorno viviamo, camminiamo, giochiamo. Per una città – aggiunge – che sia curata, sicura e partecipata, attraverso politiche di cura e di partecipazione, in cui l’urbanistica di genere è regina, non per recintare, ma per non escludere. Il nostro grazie, quindi, va alle relatrici, l’architetto nonché assessore al Comune di Livorno, Silvia Viviani, la professoressa Camilla Perrone e alla Commissione pari opportunità dell’Ordine degli architetti, in modo particolare l’architetto Isabella Bacci“.

Tanti i temi trattati, “grazie anche all’architetto Debora Iacopini, che ha messo in pratica ciò che sapevo, con la sua professionalità e competenza, per cui il Comune di Campi Bisenzio si sta impegnando a concretizzare quanto abbiamo detto sabato: dopo il bilancio di genere, seguirà la stesura di un Atlante di genere dei servizi e soprattutto le marce esplorative con le quali guarderemo la nostra città con un altro sguardo. Ma voglio ringraziare anche il Comune di Sesto Fiorentino e il Comune di Calenzano, la loro presenza e la loro partecipazione a questo percorso che nato a Sesto, prosegue a Campi per arrivare a Calenzano: per una Piana a misura di tutti”.