Guardia di finanza: tre arresti a Firenze per carte di credito clonate. Hanno colpito anche a Campi e Sesto

SESTO FIORENTINO – Una gang di cinesi, ufficialmente in Italia per turismo, ha colpito anche in negozi di Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio facendo acquisti con carte di credito clonate. Sono stati i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Firenze ad arrestare tre cinesi (un 42enne ed un 31enne ed una donna di 38 […]

SESTO FIORENTINO – Una gang di cinesi, ufficialmente in Italia per turismo, ha colpito anche in negozi di Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio facendo acquisti con carte di credito clonate.
Sono stati i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Firenze ad arrestare tre cinesi (un 42enne ed un 31enne ed una donna di 38 anni) che, in possesso di 4 carte di credito clonate, effettuavano acquisti di beni di lusso presso boutique di alta moda nel centro storico fiorentino.
Il gruppo era già stato segnalato a Roma, Milano, Bologna e Venezia e, nei giorni scorsi, prima di andare in centro a Firenze, avevano colpito anche a Sesto, Campi e Barberino del Mugello da dove le Fiamme gialle avevano rintracciato i “turisti” per poi arrestarli nel centro fiorentino. Uno di loro è stato intercettato in uno dei negozi già “visitati” (la boutique “Gucci” di via de’ Tornabuoni) dove è stato arrestato in flagranza di reato e, nella successiva perquisizione, sono state rinvenute addosso 4 carte di credito contraffatte (3 American Express e una VISA).
Poco dopo sono stati notati altri due cinesi, fermi nelle vicinanze del negozio, ed avevano con sé un trolley di grandi dimensioni e alcune confezioni di negozi del centro città. Nel trolley i finanziari hanno trovato  scarpe e pelletteria, per circa 4mila euro, acquistati nei negozi Hermes, Tod’s, Gucci, Louis Vuitton, Bottega Veneta.
Quando i cinesi hanno visto i finanzieri hanno tentato la fuga gettato a terra un appunto manoscritto con 25 codici di carte di credito che sono risultati sottratti negli Usa. Molti dei codici erano già stati usati per la “produzione” di carte clonate, alcune delle quali già utilizzate in Italia per un importo di circa 10mila euro, oltre a numerosi tentativi di spesa non riusciti.
I tre lavorerebbero con un capobanda con il quale avrebbero avuto solo un rapporto telefonico.
I tre cinesi si trovano adesso nel carcere fiorentino di Sollicciano a disposizione dell’autorità giudiziaria.