I circoli devono chiudere le porte, il dissenso dell’Acli Lastra a Signa: “Interpretato arbitrariamente un articolo del Dpcm”

LASTRA A SIGNA – Se nei giorni scorsi era stato il presidente regionale delle Acli, Giacomo Martelli, a lanciare un grido di allarme, oggi il dissenso per la chiusura dei circoli arriva direttamente da una Acli del territorio. In questo caso da Lastra a Signa. Ma andiamo con ordine. “Permangono – aveva detto Martelli – nei […]

LASTRA A SIGNA – Se nei giorni scorsi era stato il presidente regionale delle Acli, Giacomo Martelli, a lanciare un grido di allarme, oggi il dissenso per la chiusura dei circoli arriva direttamente da una Acli del territorio. In questo caso da Lastra a Signa. Ma andiamo con ordine. “Permangono – aveva detto Martelli – nei provvedimenti del Governo, anche nell’ultimo emesso, riferimenti non chiari rispetto alla nostra tipologia associativa e all’esercizio delle attività di interesse generale. Una situazione di incertezza assurda per tutti i nostri circoli ricreativi e culturali che fanno parte della tradizione toscana e con una identità ben definita all’interno del terzo settore”. Posizione condivisa da Gianni Taccetti, presidente Acli Lastra a Signa, che aggiunge: “A nome delle Acli di Lastra a Signa esprimo il più totale dissenso per quanto si prescrive nella circolare firmata dal capo gabinetto del ministro degli interni, inviata a tutti i prefetti con l’intento di interpretare il Dpcm del 24 ottobre e nella quale, appunto, si “interpreta” arbitrariamente  un articolo prescrivendo la sospensione totale di tutte le attività del Circoli sociali, culturali e sportivi”. “Una presa di posizione che non ha reale corrispondenza nel testo del Dpcm – continua Taccetti – e che viene applicata in modo discriminatorio solo per i circoli. È evidente che la salute venga prima di tutto e che se viene stabilita la chiusura totale, come successo a primavera, ci sarà una evidenza dettata dall’emergenza sanitaria. Ma dal momento che nel testo non c’è scritto, non si possono obbligare i circoli a una chiusura h24 di tutte le attività. Che sono parte integrante della vita sociale democratica e solidale del nostro Paese. Realtà fatte di persone che si danno all’altro per servizi di pubblica utilità con tanto volontariato. Persone che le istituzioni chiamano quando hanno bisogno perché altrimenti non riuscirebbero a erogare tantissimi servizi, sempre alla persona, e che ora, insieme ai circoli, vengono “accantonate” in un ripostiglio. No, noi non ci stiamo. Dieci 10 anni fa raccontammo  la ricchezza e il valore del movimento circolistico italiano, e in particolare di quello lastrigiano, con una pubblicazione che ora più che mai va ritirata fuori: “Dicevamo dei Circoli… ieri oggi anche a Lastra a Signa” e in Italia”. Caro ministro Lamorgese siamo sicuri che  rettificherà la circolare perché in caso contrario viene meno al senso di comunità nazionale”.