I grandi testi fiorentini, per il grande pubblico, in un grande teatro: al Verdi “L’acqua cheta” come non l’avete mai vista

FIRENZE – “Eccoci qua, a raccontare Firenze e i fiorentini di ieri e di oggi”: a parlare sono Sandro Querci, direttore artistico e regista, e Alessandro Calonaci, volto, ma soprattutto attore, “immarcescibile” del teatro toscano e nazionale. Ma lo fanno a nome di tutta la Compagnia del Buono che da oggi, venerdì 17, a domenica 19 sarà […]

FIRENZE – “Eccoci qua, a raccontare Firenze e i fiorentini di ieri e di oggi”: a parlare sono Sandro Querci, direttore artistico e regista, e Alessandro Calonaci, volto, ma soprattutto attore, “immarcescibile” del teatro toscano e nazionale. Ma lo fanno a nome di tutta la Compagnia del Buono che da oggi, venerdì 17, a domenica 19 sarà al Teatro Verdi a Firenze dove il sipario si alzerà su “L’acqua cheta”, la commedia musicale di Augusto Novelli riportata in scena per il grande pubblico in un grande teatro. Questo uno degli obiettivi prefissati da Querci, non l’unico, probabilmente neanche quello principale.

“Nessuno – raccontano – si era mai addentrato finora nelle pieghe del testo. E, allo stesso tempo, ci siamo chiesti: perché noi fiorentini dobbiamo restare sempre in superficie a differenza di quanto fatto, per esempio, con il teatro napoletano di “Natale in casa Cupiello” in cui gli aspetti più tristi si legano e si mischiano alle risate? Ne è nato uno spettacolo che porta con sé alcune note poetiche e anche drammatiche mai viste fino a questo momento”. Per farlo, dopo il debutto in prima nazionale al Politeama di Prato, arriveranno al Verdi di Firenze cantando, con tre carrozze e tre fiaccherai. A ulteriore conferma dell’arte e del genio che li contraddistingue. Una straordinaria ed esclusiva presentazione quella prevista da Sandro Querci che, insieme a Calonaci e a tutto il cast formato da Roberto Andrioli, Andrea Bacci, Fabrizio Checcacci, Camilla Gai , Antonio Lanza,  Francesca Nerozzi , Silvia Querci ed  Elena Talenti, raggiungerà il teatro a bordo delle tipiche “fiacres”, le ottocentesche vetture a cavallo guidate dai fiaccherai fiorentini.

Per una commedia completamente diversa da quella che abitualmente vediamo a teatro. Con tante novità: a partire dalla decisione di non prevedere cantanti lirici, ma di “affidarsi ai migliori “performer” di musical e un cast tutto toscano. Da segnalare anche la presenza di ventisette comparse nella memorabile scena della rificolona. Così come porteremo in scena un duetto fra il personaggio di Stinchi e quello di Duilia, la moglie defunta, sarà una scena poetica, emozionante e drammatica. Il testo di Novelli è stato analizzato in profondità, soffermandosi sulle radici classiche a partire dal teatro greco. Il risultato è un affresco unico su uno spirito ormai quasi perduto e che questa ‘operazione’ riporta alle origini per farlo scoprire anche alle generazioni più giovani”. Che si alzi il sipario.