I laser della El.En. per ripulire il Duomo di Orvieto dalle scritte dei tifosi

CALENZANO – “Fa rabbia constatare che il risultato di un campionato di calcio possa indirettamente generare azioni che vanno oltre gli sfottò alla squadra avversaria, arrivando ad imbrattare il Duomo di Orvieto, il cui centro storico è patrimonio dell’Unesco. Quando ho appreso dai giornali la questione, dopo un momento di rabbia, ho subito deciso di scrivere e poi telefonare […]

CALENZANO – “Fa rabbia constatare che il risultato di un campionato di calcio possa indirettamente generare azioni che vanno oltre gli sfottò alla squadra avversaria, arrivando ad imbrattare il Duomo di Orvieto, il cui centro storico è patrimonio dell’Unesco. Quando ho appreso dai giornali la questione, dopo un momento di rabbia, ho subito deciso di scrivere e poi telefonare al presidente della Fondazione Opera del Duomo, Andrea Taddei, per metterci a disposizione nella pulitura della scritta con il laser”: a parlare così è Paolo Salvadeo, direttore generale di El.En. Spa, azienda specializzata nella fabbricazione di laser per applicazioni medicali, industriali e per il restauro conservativo del patrimonio artistico e culturale.

”Grazie per la vostra offerta di rimuovere gratuitamente la scritta, ma questa operazione sarà assolutamente a pagamento. E chi pagherà saranno solo i responsabili dello scempio, quando saranno definitivamente querelati, – dice Taddei – una prima pulitura è avvenuta nei giorni immediatamente successivi, con un prodotto speciale per la rimozione dei graffiti, ma la tipologia di spray utilizzata è particolarmente resistente e ha potenzialmente creato danni irreversibili. Inizialmente si era pensato ad una seconda operazione, questa volta di sabbiatura. Poi è fortunatamente arrivata la telefonata di El.En. che ha aperto le porte a una pulitura meno invasiva, con il laser, per la rimozione degli aloni residui”. 

“Con la sabbiatura il rischio è spesso quello di rimuovere troppo materiale buono, sottostante. Inoltre questa tecnica tende a sporcare le aree circostanti. Il laser è invece solo luce coerente. Si comporta in modo delicato e selettivo sui substrati. La pulitura della scritta vandalica è stata particolarmente complicata, perché i pigmenti sono penetrati molto a fondo, lasciando un brutto alone. Solo mediante il laser si sono potuti raggiungere i pigmenti che sono penetrati più in profondità”, afferma Valentina Trafeli, di El.En., laureata in Diagnostica e materiali per la conservazione e il restauro.

El.En. non è insolita nell’effettuare operazioni di questo tipo, mettendo sovente a disposizione le proprie apparecchiature e competenze, con personale altamente specializzato. A Firenze, sul Ponte Vecchio insieme agli Angeli del Bello, uno dei due laser utilizzati a Orvieto, modello Infinito 100 a fibra ottica attiva, aveva già in un paio di occasioni ripulito vari graffiti lasciati da turisti… senza cervello.

Sempre El.En. si era poi mossa dopo lo scempio avvenuto a Grosseto, quando la targa dei partigiani della città era stata bruciata: “E’ giusto, come fortemente voluto dal presidente Taddei, – conclude Salvadeo – che qualcuno paghi per ciò che ha fatto. In questo caso il responsabile o i responsabili del grave atto. Ma è anche giusto che il ricavato di El.En. per l’operazione sia poi devoluto per qualche buona azione e che magari possa finanziare qualche piccola opera di restauro. Quando avvengono fatti come questi, il nostro intervento non può che magnificare il fronte del civismo, contrapposto alla stupida barbarie”.