I Mondiali di ciclismo visti da Marco Banchelli a Kathmandu

KATHMANDU – I valori di un certo modo di interpretare e fare sport hanno avuto, in contemporanea con il Mondiale professionisti di Firenze, un momento di particolare curiosità ed interesse in Nepal, ai piedi delle più alte montagne del mondo. Naturalmente grazie al ciclo-nauta e ambasciatore di Pace Marco Banchelli che ha realizzato il piccolo […]

KATHMANDU – I valori di un certo modo di interpretare e fare sport hanno avuto, in contemporanea con il Mondiale professionisti di Firenze, un momento di particolare curiosità ed interesse in Nepal, ai piedi delle più alte montagne del mondo.
Naturalmente grazie al ciclo-nauta e ambasciatore di Pace Marco Banchelli che ha realizzato il piccolo e grande sogno di unire con una manifestazione ciclistica, le tre antiche capitali della valle: Kathmandu, Patan e Bhaktapur.
Insieme a lui due ciclisti nepalesi e la sempre precisa presenza e organizzazione di Jeetbhadur Magar.

ISHALAYA_CORRI_la_VITA_banchelli_1Il “mondiale” di Marco Banchelli in Nepal è stato dedicato al ricordo del corridore e tecnico della Nazionale Italiana di Ciclismo Franco Ballerini, prematuramente scomparso. Tra l’altro la bicicletta di Banchelli è stata intitolata a Ballerini, anche in ricordo del loro rapporto di amicizia e stima reciproca.
“Molto bello e molto emozionante portare Franco Ballerini su queste strade, a me così familiari – dice Banchelli – non è stato possibile organizzare una gara vera  propria, almeno fino a  questo momento, ma oggi anche Franco era  sicuramente con noi. E non solo per il suo nome attaccato sul mio telaio…”
In Nepal non si è assegnata alcuna maglia, ma il piccolo gruppetto di ciclisti ne indossava una gialla, e Marco Banchelli in particolare, quella “ufficiale” di Corri la Vita in programma il prossimo 13 ottobre, che gli era stata consegnata alla vigilia della partenza da Elisabetta Bernardini della Lilt di Firenze.

Molto attesa, dopo la prossima “tappa” dedicata al calcio del 4 ottobre, anche la stessa giornata del “Corri la Vita” di Firenze.
Dove non sono da escludere “sorprese” che avvicinino ancora di più popoli con esperienze, piazze con altre piazze. Sport con pace. Solidarietà.
“In ogni caso sarebbe veramente bello se il prossimo 13 ottobre ci fossero più iscritti e partecipanti del solito, a Firenze, con la stessa maglia che ho indossato in questa occasione – conclude Banchelli – sarebbe una specie di “mondiale” veramente alla portata di tutti: dove non è necessario venire in Himalaya come dover scalare per dieci volte Fiesole e Via Salviati. Tutti lo possiamo vincere… non mancate”.