I numeri e l’allarme sull’emergenza sociale: le proposte di Cgil, Cisl e Uil ai Comuni fiorentini

FIRENZE – Si “dirigono” in cinque direzioni le richieste di Cgil, Cisl e Uil ai Comuni della cintura fiorentina per tentare di combattere l’emergenza sociale attualmente in corso: politiche sociali, sostegno al diritto alla casa, sostegno all’infanzia e all’adolescenza, sostegno contro l’aumento del caro vita, investimenti sui servizi sociali. “Per superare la difficile situazione in […]

FIRENZE – Si “dirigono” in cinque direzioni le richieste di Cgil, Cisl e Uil ai Comuni della cintura fiorentina per tentare di combattere l’emergenza sociale attualmente in corso: politiche sociali, sostegno al diritto alla casa, sostegno all’infanzia e all’adolescenza, sostegno contro l’aumento del caro vita, investimenti sui servizi sociali. “Per superare la difficile situazione in cui si trovano molte donne e uomini delle nostre città e dei nostri paesi dell’area fiorentina, è necessario cambiare il nostro modo di organizzare le risposte ai bisogni. A una situazione straordinaria servono risposte straordinarie. Non si può contare solo sulle risorse pubbliche ma è necessario realizzare un nuovo spirito di comunità e costruire comunità solidali, in una nuova alleanza fra istituzioni e società civile che possa fornire un contributo che, sotto la guida e la programmazione delle istituzioni locali, collabori alla realizzazione degli obiettivi. Che sono: aiutare chi è oggi in sofferenza e rischia di esserlo ancora di più nei prossimi mesi; sostenere la sanità pubblica ed universale; programmare la transizione energetica”: è questo l’appello che Cgil, Cisl e Uil Firenze, rispettivamente con Giancarla Casini, Giovanni Ronchi e Flavio Gambini, lanciano ai Comuni fiorentini in vista della contrattazione sociale e dell’imminente confronto sui bilanci 2023.

I sindacati sono consapevoli che la scarsa certezza sulle risorse di trasferimento da parte dello stato agli enti locali, e l’aumento dei costi energetici, “rendono difficile il lavoro degli amministratori. Proprio per questo è necessario recuperare un forte spirito solidaristico delle comunità, oltre che  interventi economici nazionali. Alcune risorse sono da destinare alle fasce più fragili della popolazione, e i sindacati chiedono che le amministrazioni locali le recuperino attraverso una vera lotta all’evasione fiscale contributiva e tributaria, rafforzando percorsi virtuosi con l’ausilio di tecnologia e personale; attraverso l’impiego dei dividendi di società partecipate da recuperare per il sociale. Fondamentale sarà anche chiamare le comunità locali in tutte le loro articolazioni sociali a collaborare per rispondere ai bisogni immediati delle persone, e realizzare insieme le condizioni per una migliore assistenza socio-sanitaria oltre all’autonomia energetica utilizzando le fonti sostenibili”. “Se tutti insieme – spiegano – ci chiederemo non solo quello che lo Stato ed il Comune possono fare per noi, ma anche quello che ognuno di noi può fare per aiutare la comunità ad affrontare questo momento di difficoltà e programmare un futuro migliore, possiamo realizzare quello che ci dicevamo durante la pandemia: insieme ce la faremo”. 

La rilevazione dei bisogni effettuata da Cgil, Cisl e Uil

I lavoratori e i pensionati “che rappresentiamo esprimono bisogni che investono, oltre alla sfera lavorativa, anche la sfera personale e familiare che attengono a diritti sociali e di cittadinanza. L’aumento enorme del costo dell’energia, l’inflazione altissima che erode salari e pensioni, stanno facendo profilare nel breve orizzonte una crisi economica e sociale gravissima. Una sofferenza che incide maggiormente su famiglie numerose, anziani con pensioni basse, e che rischiano di trovarsi in breve tempo da passare da una situazione di scarsità di mezzi economici ad uno stato di profonda sofferenza e vulnerabilità sociale. Il crollo del potere d’acquisto è di circa 1870 euro annui in media. Capitolo casa: nell’area metropolitana fiorentina, le domande di contributo affitto nel 2021 superano le 5mila richieste (a Firenze sono state 2847). Le richieste di convalide degli sfratti nel 2022, dal Tribunale di Firenze: 50 convalide di sfratti alla settimana (di cui il 98% per morosità’), 130 sfratti con forza pubblica al mese, con 2.400 sfratti convalidati nell’anno. I canoni di locazione in tanti casi erodono più del 50% del reddito dell’inquilino, e si stima che a Firenze siano almeno 15mila le famiglie sull’orlo del precipizio, in emergenza abitativa. Capitolo mutui: l’aumento medio della rata è di circa 260 euro per il variabile, l’aumento medio del mutuo di nuove erogazioni è di circa 240 euro (aumento tassi d’interesse Bce). E anche i dati sul lavoro non fanno troppo ben sperare, pur in presenza di qualche risveglio, visto che il lavoro è sempre più precario. Secondo i dati dei Servizi per l’impiego (secondo trimestre 2002), nell’area metropolitana fiorentina gli avviamenti al lavoro sono stati 8.913 unità a tempo indeterminato (di cui 3.922 femmine e 4.991 maschi), mentre a tempo determinato si è sulle 40.631 unità (metà maschi metà femmine circa). 8.320 in somministrazione, 1.409 in co.co.co, 1.410 in tirocinio, 2.463 in apprendistato, 3.001 lavoro domestico, 7.308 lavoro intermittente, 2.244 altre forme”. 

Le richieste dei sindacati ai Comuni nei vari ambiti

Politiche fiscali: equità nella tassazione, nei tributi e nell’applicazione delle tariffe a domanda individuale, nel nome della progressività.

Sostegno al diritto alla casa: maggiori contributi affitti al fine di intervenire al sostegno al reddito delle famiglie, un presidio per evitare morosità incolpevoli e misure tese ad incentivare i proprietari degli immobili sfitti ad affittarli, a canoni concordati, a studenti e giovani.

Sostegno all’infanzia e all’adolescenza: garantire una progressiva riduzione delle tariffe per gli asili nido e ampliare l’offerta dei posti ad offerta pubblica.

Sostegno contro l’aumento del caro vita e delle tariffe di luce e gas: costituzione di fondi di solidarietà intervenendo con agevolazioni prima che venga tagliata la luce e il gas.

Investimenti sui servizi sociali: trasferimento di risorse economiche alle Società della salute per intervenire con progetti mirati ed integrati con la sanità su: persone anziane non autosufficienti, abbandono scolastico, disabilità e contrasto alle marginalità.