I primi 50 anni dell’Istituto San Giuseppe. E la gioia della religiose da sempre al servizio degli anziani

SESTO FIORENTINO – Cinquant’anni e non sentirli. Soprattutto perché si tratta di cinquant’anni al servizio degli altri. Una vera missione. Stiamo parlando dell’Istituto San Giuseppe di Sesto Fiorentino (in basso in un’immagine d’epoca) che martedì scorso, 27 settembre, ha tagliato questo storico traguardo, per la gioia delle religiose che qui operano, le Suore Oblate Ospitaliere […]

SESTO FIORENTINO – Cinquant’anni e non sentirli. Soprattutto perché si tratta di cinquant’anni al servizio degli altri. Una vera missione. Stiamo parlando dell’Istituto San Giuseppe di Sesto Fiorentino (in basso in un’immagine d’epoca) che martedì scorso, 27 settembre, ha tagliato questo storico traguardo, per la gioia delle religiose che qui operano, le Suore Oblate Ospitaliere Francescane, ma anche di tutta la comunità sestese. Con una Celebrazione Eucaristica, la mattina, presieduta dal Vescovo di Fiesole, Stefano Manetti, mentre il pomeriggio è stato dedicato al rinfresco e alla musica che ha allietato gli anziani ospiti della struttura.

L’Istituto, infatti, è stato inaugurato nel 1972 alla presenza dell’allora Cardinale Ermenegildo Florit. Ma, in realtà, la sua storia ha permesso di “scrivere i primi capitolo” nel 1920, quando la sede era sempre a Sesto ma in via Gramsci. Fin da allora gli anziani, i poveri e le persone sole venivano accolte con grande gioia, anche quelle che provenivano da zone limitrofe. Poi, con il passare del tempo, cresceva il territorio e crescevano di pari passo anche le esigenze della cittadinanza: fu così che la Congregazione riuscì ad acquistare un terreno, in località Volpaia, ai confini con il Comune di Calenzano, dove fu costruito un edificio completamente nuovo, con adeguate attrezzature per garantire non solo assistenza e cure, ma anche un piacevole soggiorno per gli ospiti.

“Ed è bello – spiega suor Rosily, responsabile delle religiose – che la Congregazione si sia resa conto dei cambiamenti e dal suo passato abbia preso lo slancio per andare verso il futuro. Oggi possiamo dire che l’Istituto non solo ha un’importate memoria storica ma è una realtà altrettanto importante nel presente, un dono frutto della provvidenza e del piano dell’Amore di Dio, un momento di grazia per rivalutare e approfondire l’opera iniziata circa 100 anni fa. Dopo 52 anni dalla sua apertura, con l’aiuto di Dio, abbiamo un’oasi d’amore, compassione e condivisione che Monna Tessa ha trasmesso alle sue figlie”.

Da parte sua, invece la Superiora generale, suor Franca Piccini, ringrazia “tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell’Istituto” e rivolge “un affettuoso pensiero alla memoria della Madre Rosalinda e suor Ancilla Pieracini, l’infaticabile animatrice, la suora dal cuore grande e dalla generosa carità. Ringraziamo inoltre i Padri Giuseppini per il costante supporto spirituale all’Istituto, le suore, i medici, la direzione, il personale e tutti i collaboratori”. Novanta gli ospiti, suddivisi in quattro reparti, con suor Federica che è alla guida della Casa di riposo; trentadue, invece, le suore, in prevalenza indiane e filippine, che svolgono il loro servizio, anche all’ospedale di Santa Maria nuova.