I primi trent’anni (e non sentirli) della “casa famiglia” di San Mauro

SIGNA – Il tema della carità e la figura di don Armido Pollai. Sono stati questi gli elementi essenziali della Santa Messa celebrata nel giardino della Rsa Monsignor Olinto Fedi di San Mauro per festeggiare i 30 anni, i primi 30 anni di quella che è per tutti, non solo in paese, la “casa famiglia”. […]

SIGNA – Il tema della carità e la figura di don Armido Pollai. Sono stati questi gli elementi essenziali della Santa Messa celebrata nel giardino della Rsa Monsignor Olinto Fedi di San Mauro per festeggiare i 30 anni, i primi 30 anni di quella che è per tutti, non solo in paese, la “casa famiglia”. E che ancora una volta, proprio come era successo nel giugno del 1989 quando ci fu il taglio del nastro, ha richiamato tanti cittadini, non solo di San Mauro, per un “compleanno” non solo simbolico. Perché 30 anni (in numero fa ancora più “effetto”) sono il segno tangibile di un lavoro importante. Già, la casa famiglia, il sogno del priore (così come lo hanno sempre chiamato i sammoresi) che dopo tante “battaglie” diventò realtà grazie alla nascita di una cooperativa, chiamata “Misericordia di San Mauro”, che riunì dodici persone intorno a don Armido e che insieme al paese permise la realizzazione di quella che oggi è una delle Rsa più apprezzate in tutta la provincia di Firenze. Nata e cresciuta in tempi sicuramente diversi da quelli attuali e che in questi sei lustri ha dato la possibilità a tante persone di concludere in modo sereno la propria esistenza vicino alla propria casa e ai propri cari. Seguendo appunto la strada tracciata a metà degli anni Ottanta da don Pollai e dai suoi collaboratori. Concetti, questi, ribaditi anche dal parroco di San Mauro, don Robert Swiderski, che ha voluto ringraziare i dipendenti e i volontari che con il loro impegno garantiscono un aiuto concreto. Oltre a ricordare i dipendenti e i soci che non ci sono più. Ma anche “richiamare” a una maggiore attenzione nei confronti della Rsa. Per concludere la sua omelia citando Benedetto XVI, che nel 2012 andando a visitare una struttura simile a Roma, disse: “E’ bello essere anziani, perché essere anziani è sinonimo di sapienza. E chi accoglie gli anziani, accoglie la vita”. A fare gli onori di casa il presidente Maurizio Bini, presenti il sindaco Giampiero Fossi, la sua vice Marinella Fossi e Gianni Vinattieri per Uniti per Signa.

Pier Francesco Nesti