I racconti in tandem – Mattinate campigiane

CAMPI BISENZIO – Continuano gli appuntamenti mensili con i “Racconti in tandem” di Giovanni Grossi. Questa volta è con Alessia Carovani, che ha lasciato da poco l’incarico di presidente dell’Accademia dei perseveranti, fondazione che ci occupa, fra le altre cose, della gestione del Teatrodante Carlo Monni. Ho conosciuto Alessia dietro le quinte del Teatrodante Carlo […]

CAMPI BISENZIO – Continuano gli appuntamenti mensili con i “Racconti in tandem” di Giovanni Grossi. Questa volta è con Alessia Carovani, che ha lasciato da poco l’incarico di presidente dell’Accademia dei perseveranti, fondazione che ci occupa, fra le altre cose, della gestione del Teatrodante Carlo Monni.

Ho conosciuto Alessia dietro le quinte del Teatrodante Carlo Monni ed è stata amicizia a prima vista. Ed è stato così anche per gli altri con cui ho avuto a che fare dietro quelle quinte e cioè Nicola, Enrico, Valentina, Claudio e Tommaso. A Campi tutte le strade passano da quel palcoscenico rovesciato all’aperto fuori dal teatro in piazza Dante. La piazza come palcoscenico naturale. E quindi, oggi, ci è sembrato naturale che io e l’Alessia ci trovassimo per riassaporare quegli anni in piazza tra i tavolini del bar dietro le quinte della statua di Carlo. In mezzaCampi. Intorno a noi tanta gente in questa bella mattinata campigiana. Cominciamo a chiacchierare e pare che sia un colloquio di lavoro dove l’Alessia è la candidata per un posto.

Ho letto il suo curriculum e ho cerchiato con un evidenziatore la sua laurea in lettere con tesi in storia del Teatro per quanto riguarda il suo percorso di studi, la sua notevole esperienza lavorativa nel settore del meeting management e il suo impegno civico in diversi ruoli e soprattutto come presidente del teatro…

Posso interromperla?

Certo

Ecco, smettiamola subito con questa farsa del lei.

Ricominciamo. Dal teatro, per l’appunto. Una curiosità. Su cosa era la tua tesi di laurea?

Mi sono laureata nel luglio del 2003, l’estate che i meteorologi ricordano come quella più calda degli ultimi secoli. La mia tesi in storia del teatro si concentrò sulla figura di una impresaria e attrice di origine italo-polacca: Fanny Sadowsky. Il nome è sconosciuto a molti, ma Fanny è stata l’attrice italiana più famosa e influente dell’Ottocento.

Immagino quindi la tua gioia quando sei stata nominata dal sindaco nel 2014 come membro del Consiglio di indirizzo:

È stato un incarico che ho accettato con grande entusiasmo. Ancora più quando sono stata eletta presidente nel 2015. Lo ringrazio tantissimo per avermi dato l’opportunità di questa esperienza, che ho cercato di portare avanti al meglio con l’intento principale di migliorare il Teatrodante Carlo Monni e di renderlo sempre più un punto di riferimento per la comunità campigiana, ma allo stesso tempo con un’offerta culturale estesa a tutta la città metropolitana e oltre. Dopo questo anno così difficile per il mondo dello spettacolo e dei teatri in genere, è necessario ripartire al più presto. E il nostro teatro lo farà nel migliore dei modi. Ne sono certa…

Tra l’altro proprio stasera (ieri per chi legge, n.d.r.) riaprirà il teatro con uno spettacolo prodotto proprio dal nostro teatro…

Questo nuovo inizio mi rende molto felice. Sono convinta che Andrea continuerà a fare un buon lavoro. E sarà così anche per il nuovo Consiglio di gestione, Stefano, il presidente e il nuovo direttore generale.

Continuiamo a parlare di teatro e dei suoi clienti abituali, i campigiani. I campigiani son tutti un po’ attori, artisti di strada pronti a trasformare ogni piccolo aneddoto di vita quotidiana in un evento degno di essere raccontato come se fosse uno spettacolo, per l’appunto:

Vero. Il vero spettacolo siamo noi. Non ho mai fatto teatro, né credo di esserne capace. La mia vita lavorativa è sempre stata orientata nel meeting management. Mi sono specializzata nell’organizzazione di eventi. Organizzare un evento è un lavoro bellissimo, che mette alla prova la creatività, è un lavoro che non conosce noia, né routine, perché ogni evento è diverso dall’altro. Proprio come a Teatro, nei momenti che precedono l’inizio di un evento, mi sento un po’ come un’attrice alla prima di uno spettacolo: riguardo tutto il materiale che ho preparato per essere sicura di avere svolto tutto al meglio, ripercorro mentalmente le fasi della preparazione e quello che ancora dovrà essere fatto. Diciamo che si crea un pò di ansia, gli imprevisti possono essere molti e la capacità di problem solving deve essere sempre in modalità on. Aggiungo che, nonostante siano molti anni che faccio questo lavoro, ancora mi emoziono alla fine di ogni evento e questo mi ripaga di ogni sforzo.

Certo, come non essere d’accordo sul fatto che la capacità di problem solving deve essere sempre in modalità on…

Si potrebbe dire anche in italiano, ma il modo di pensare in un’altra lingua soprattutto se è l’inglese aiuta molto. Mi aiuta a muovermi, a dire le cose essenziali in pochi minuti, a non mettere troppo tempo in mezzo tra il pensare e l’agire, tra il dire e il fare. Capacità di sintesi e duttilità credo che siano un buon modo di approcciarsi ai problemi che si devono affrontare nella vita come nel lavoro.

Dopo lo sfregio ignobile subito le casette rosse sono state sistemate in piazza Dante per renderle più visibili e più sicure. Le casette rosse rappresentano le storie di Rosa Parks, Samantha Cristoforetti, Annie Londonderry, Elsa Morante. Storie di donne che pur nella loro unicità sono anche una unica storia di forza, liberazione, competenza e libertà. Accanto a quale donna vorresti essere fotografata?

Non conoscevo la storia di Annie Londonderry che a 23 anni il 25 giugno del 1894 decise di partire per fare il giro del mondo in bicicletta. Brava. Non so se mai lo farò, ma mi piace l’idea che un giorno lo possa fare. Scelgo lei.

Sei stata eletta da poco come una delle due delegate del coordinamento delle donne democratiche della Piana. di Cosa si tratta?

Le donne democratiche della Piana si inseriscono in un progetto più ampio a livello nazionale. Siamo una rete di donne iscritte e simpatizzanti del PD che lavorano insieme per promuovere battaglie politiche per le pari opportunità, portare avanti iniziative simboliche e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione femminile. E chi pensa che nel 2021 non ci sia necessità di parlarne è perché non ha mai dato uno sguardo ai dati occupazionali, soprattutto a quelli post Covid. I temi su cui ci focalizziamo sono la parità nel mondo del lavoro, la lotta alla violenza di genere, la lotta a un’immagine stereotipata delle donna, che non solo la “oggettifica” ma la mortifica e la promozione della partecipazione delle donne alla politica, non solo in ruoli di secondo piano, ma da protagoniste. Ancora oggi troviamo poche donne nei ruoli apicali. Un mondo con maggiore equilibrio tra i generi, promuove lo sviluppo economico e contribuisce anche al benessere generale e ad una società più inclusiva. La parità di genere è un diritto, non un privilegio… Ricordiamocelo.

Oggi è un bel sabato. C’è tanta gente in giro. Sono le persone a rendere i posti ancora più belli. A me piace uscire di casa a piedi, andare a Teatro, fare colazione, comprare nelle botteghe della mia città. Stamani c’è tanta gente a giro e pure dentro i negozi. Tra un po’ devo andare a riprendere delle scarpe che ho fatto rosolare dal calzolaio in via Santo Stefano. Cosa si può fare affinché sia sempre sabato?

Sono stata eletta da poco nella presidenza di Confesercenti. I miei migliori auguri vanno a Cinzia Danti, neo presidente, che sono certa darà il massimo per ricoprire questo ruolo, in un momento non proprio propizio per il commercio in genere i negozi dei centri cittadini non hanno vita facile. I centri commerciali e la grande distribuzione crescono a dismisura, spesso sono la scelta più semplice per chi deve fare shopping. I negozianti devono faticare il doppio, se non il triplo, per convincere i cittadini a scegliere di passeggiare tra le loro vetrine per i loro acquisti. Difficoltà di parcheggio, pioggia, possono fungere da dissuasori. E’ per questo che serve una strategia più focalizzata a valorizzare queste aree, una strategia che crei aggregazione tra tutti i soggetti coinvolti. Il CCN di Campi e Confesercenti hanno ben capito che l’unione fa la forza e i singoli negozianti ricevono vantaggio da questa rete che qui si è creata. Voglio citare l’iniziativa dei “Buoni sotto casa”, un progetto di promozione importante per i negozi del CCN, un progetto concreto per fare rete e aiutare il rilancio del piccolo commercio.

A proposito di sotto casa ci ha raggiunto Ester Artese. Ciao Ester. Per finire questa passeggiata in questa bella mattinata campigiana non ci resta che un’ultima domanda ed un’ultima foto sul ponte della Rocca. Mi viene in mente la “Mattinata fiorentina” cantata da Narciso Parigi. “È primavera svegliatevi bambine”…

L’impegno civico è l’ultimo cerchio che ho evidenziato nel tuo curriculum. A proposito quale è il tuo colore preferito?

Il verde

Anche il mio. L’evidenziatore che ho usato è il verde. Il verde è il colore a cui i nostri occhi sono più abituati perché è il più presente in natura. E le sfumature del verde sono infinite. Abbiamo ancora un occhio primitivo. C’è una cosa che fai, un posto dove vai, una persona che chiami, insomma senti il bisogno di essere aiutata per riuscire a capire tutte le sfumature delle cose senza perdere di vista l’insieme?

Sì c’è. Ed è una cosa che vorrei fare più spesso, ma mi viene di farla soprattutto quando sono in viaggio. Quando mi sento già più libera di partenza. Quando visito una città mi piace trovare un’altana tranquilla, dove si prova quella sensazione di vedere le cose tutte insieme. Un panorama da mozzare il fiato. Qualcosa di talmente intenso da lasciarti stordita. Nella vita, nelle cose che faccio cerco sempre quell’altana. Un punto di vista alto, altissimo che faccia emergere la bellezza delle cose tutta insieme. I piccoli fastidi quotidiani scompaiono e si trova lo spazio per immaginare il futuro.