I Veterani dello sport e i “Campioni nella memoria”: in mostra a Firenze la storia degli atleti deportati nei campi di concentramento

FIRENZE – Curata della sezione fiorentina dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport Oreste Gelli, con la collaborazione nell’organizzazione della sezione U.N.V.S. Nesti Pandolfini Le Signe, nel 60° anniversario della costituzione della sezione U.N.V.S. di Firenze, grazie al sostegno del presidente del Consiglio Regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, e con il patrocinio del Coni Toscana, verrà inaugurata martedì […]

FIRENZE – Curata della sezione fiorentina dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport Oreste Gelli, con la collaborazione nell’organizzazione della sezione U.N.V.S. Nesti Pandolfini Le Signe, nel 60° anniversario della costituzione della sezione U.N.V.S. di Firenze, grazie al sostegno del presidente del Consiglio Regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, e con il patrocinio del Coni Toscana, verrà inaugurata martedì 25 gennaio alle 16 la mostra “Campioni della Memoria – Storie di atleti deportati nei campi di concentramento”. Mostra che resterà aperta mattina e pomeriggio dal 25 al 31 gennaio nel palazzo del Pegaso a Firenze, nello spazio espositivo intitolato all’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, in via de’ Pucci,16, e si colloca all’interno della ricorrenza del “Giorno della Memoria”, in programma appunto il 27 gennaio. E’ una mostra unica in Italia, che studia e ripercorre la storia dei tantissimi atleti la cui vita venne stravolta da fascismo e nazismo, capace di coinvolgere studenti e appassionati di sport.

Un’esposizione richiesta e accolta in location prestigiose, ma che per la maggior parte del tempo si trova confinata in una piccola stanza, attendendo una “casa” che sia veramente sua. Un lungo racconto per immagini che nella sua tragicità tocca la Toscana, l’Italia e tante parti del mondo. Paolo Allegretti, referente per le attività culturali storiche e di ricerca della sezione di Firenze “Oreste Gelli” dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport, si definisce il padre adottivo di questa mostra, intitolata “Campioni nella memoria” e nata su impulso della professoressa Barbara Trevisan, che invece ne è la madre naturale. La docente, infatti, aveva letto su “News week” (allegato della Gazzetta dello sport) che al Museo dell’ebraismo di Parigi era stata allestita una rassegna che coniugava memoria della Shoah e sport. La sua intuizione fu quella di riprendere questa iniziativa, ideandone una che si concentrasse anche sugli atleti italiani. La mostra è composta da 48 pannelli, formato A3 in forex, e ognuno di questi contiene la foto dell’atleta e la sua biografia con i motivi della deportazione (razziali, politici o religiosi). Gli sportivi ricordati appartengono a nazionalità e discipline diverse fra loro: dal calciatore empolese Carlo Castellani, deportato per motivi politici, al marciatore Shaul Ladany, sopravvissuto ai campi di concentramento e al raid dei terroristi palestinesi di Settembre Nero durante l’Olimpiade di Monaco nel 1972, senza dimenticare William Grover-Williams, pilota e agente segreto britannico

Una mostra, quella di cui stiamo parlando, costantemente in viaggio: “Campioni nella memoria” viene presentata infatti per la prima volta nel 2013, ospitata nelle aule dell’Istituto Comprensivo Statale Altiero Spinelli di Scandicci, con la sponsorizzazione dell’amministrazione comunale. L’iniziativa riscuote successo tra i ragazzi e viene riproposta in biblioteca; tuttavia dopo qualche tempo finisce “congelata”. Ed è qui che interviene Paolo Allegretti, la memoria storica dell’U.N.V.S. fiorentina recupera le foto e, insieme ai Veterani dello sport, fra il 2015 e il 2019 porta “Campioni nella memoria” nelle scuole di ogni ordine e grado in tutta Italia, oltre che in convegni e congressi. Nel 2015 è stata in Friuli, in occasione dell’assemblea nazionale dei Veterani dello Sport a Cervignano del Friuli, a Marzabotto e a Bergamo. L’anno successivo la Trevisan coinvolge gli studenti, organizzando in scuole di Cosenza, Gorizia, Fogliano Redipuglia e Trieste. Intanto l’interesse per le vicende di questi atleti continua a crescere, tanto che Allegretti decide di proporla anche in Toscana, a Chianciano e a Montecatini, in occasione di convegni scolastici. La vera toscanizzazione, però, avviene nel 2018: a Firenze quando viene ospitata negli Archivi Storici dell’Istituto  Universitario Europeo, nella Caserma Predieri e nella sede regionale del Coni, senza dimenticare gli appuntamenti nelle aule dell’Istituto Da Vinci e del Russell-Newton di Scandicci.

Di recente, inoltre, c’è stato un incontro con Matteo Marani, giornalista e presidente della Fondazione Museo del Calcio di Coverciano, e il loro comitato scientifico con lo scopo di avviare una collaborazione: “Tuttavia – precisa Allegretti – il nostro materiale archivistico non si limita alla deportazione: le nostre ricerche affrontano le storie di numerosi sportivi coinvolti in varie maniere (militari, partigiani, oppositori dei regimi, vittime civili e così via dicendo) nella seconda guerra mondiale e nei regimi nazifascisti. Nel complesso, il “gruppo ” ha catalogato con biografia e foto oltre 2.500 atleti di 54 discipline sportive e di 38 nazionalità diverse, compresi una cinquantina di toscani fra cui Gino Bartali, Zeno Colò, Fosco Maraini e Lanciotto Ballerini insieme a tanti altri importanti uomini di sport”. ” Intanto – conclude – ci stiamo attrezzando per rendere ulteriormente operativo il sito www.campioninellamemoria.it in modo da digitalizzare il materiale cartaceo ed a tale scopo si è costituito un comitato scientifico con di cui fanno parte anche appassionati di storia e cultura dello sport. Abbiamo molti progetti in mente, ma ci servirebbe un sostegno economico per realizzarli. Visto il valore storiografico e l’unicità della  iniziativa in Italia, confido che le istituzioni comunali e regionali aiutino il progetto a rimanere vivo e a crescere”.