“I vini dell’Alto Adige in tour”: grande successo anche per la tappa fiorentina

FIRENZE – L’Alto Adige non è “solo” una regione. L’Alto Adige è un luogo dove si cullano i sogni. Basti pensare alle vette più alte, ai 3.905 metri di altezza sinuosa del “Re Ortles”, o alle valli che fanno di questa terra qualcosa di unico, non solo in Italia: la Val Venosta, la Val Passiria, […]

FIRENZE – L’Alto Adige non è “solo” una regione. L’Alto Adige è un luogo dove si cullano i sogni. Basti pensare alle vette più alte, ai 3.905 metri di altezza sinuosa del “Re Ortles”, o alle valli che fanno di questa terra qualcosa di unico, non solo in Italia: la Val Venosta, la Val Passiria, la Val d’Isarco solo per citarne alcune. Valli dove la coltivazione della frutta è elemento essenziale della vita di tutti i giorni (le mele innanzitutto ma anche le fragole della Val Martello o le albicocche di Lasa); valli dove il vino rappresenta un’eccellenza conosciuta in tutto il mondo, uno dei migliori biglietti da visita per questa terra di confine. Come ha dimostrato di recente anche la tre giorni de “I vini dell’Alto Adige in tour”, una vera e propria tournée, che ha suscitato l’interesse di operatori, stampa e appassionati e che ha superato complessivamente le 1.200 presenze. Si è chiuso così il road show ideato dal Consorzio di tutela che ha fatto tappa a Roma, Firenze e Milano. L’evento itinerante, nato con l’obiettivo di offrire uno spaccato dell’Alto Adige lungo lo stivale, ha puntato a esprimere il territorio attraverso alcune delle sue componenti distintive. Innanzitutto, il protagonista indiscusso del banco: il vino. Un prodotto fortemente radicato nel territorio, che nel corso del tempo ha contribuito a modellare. Dall’altro, una materia naturalmente connessa alle tradizioni del luogo, oltre che alla sua economia e all’intero ecosistema: il legno. L’allestimento, infatti, altamente suggestivo e che ha permesso di fare un salto nelle varie zone della regione, prevedeva sette isole delimitate da strutture a forma di albero ricavate proprio da questo materiale, che in un territorio come quello dell’Alto Adige, coperto per oltre il 50% della sua superficie da boschi, è a tutti gli effetti parte integrante della cultura locale. Il percorso di degustazione proposto dal road show ha raccontato la grande varietà della produzione enologica dell’Alto Adige attraverso cinquanta etichette, suddivise in sette isole tematiche. Dal Pinot Bianco con la sua vivace freschezza e le sue note fruttate, passando a una selezione di Metodo classico, Pinot Grigio, Sylvaner e Kerner. La terza zona era invece dedicata al mondo dei Sauvignon, inconfondibili per il loro timbro olfattivo. Si proseguiva poi con uno dei vitigni simbolo di questa terra, l’aromatico Gewürztraminer, del quale si è potuto apprezzare il potenziale evolutivo a tratti ancora inesplorato. Spazio poi a un vitigno autoctono a bacca rossa, capace di dar vita a vini dal corpo leggero e piacevoli al palato, con identità ben precise a seconda dell’area di produzione: la Schiava. In questo quadro dalle tinte variegate non poteva mancare il Pinot Nero, un’altra perla del territorio, con il suo tocco raffinato ed elegante. Ha chiuso il percorso la pienezza vellutata del Lagrein, il più storico vitigno autoctono dell’Alto Adige. “Per noi – ha detto Eduard Bernhart, direttore del Consorzio Vini Alto Adige – si è trattato di una prima volta: in tutti questi anni non avevamo mai organizzato un evento di questa portata per incontrare non solo operatori, ma anche wine lover, al di fuori del territorio altoatesino. Organizzare tre tappe in tre giornate consecutive non è stato facile, ma vedere l’entusiasmo con cui il pubblico ha risposto all’evento ci ha pienamente ripagati dell’impegno e ci spingerà a fare sempre meglio se dovessimo replicare l’iniziativa”. Ora che il road show si è concluso, il Consorzio guarda già al prossimo appuntamento, che questa volta sarà sul territorio. A Merano, il 30 novembre, è infatti in programma il “Top of Vini Alto Adige”: la vetrina dei vini premiati dalle principali guide enologiche nazionali nella loro edizione 2019 (info: www.vinialtoadige.com/eventi).