Identità sessuale e dipendenza affettiva: intervista allo psicologo Elvio Buono

CAMPI BISENZIO – Identità sessuale, disagio nelle relazioni e dipendenza affettiva: problematiche sempre più presenti tra le persone che cercano una soluzione, il ritorno ad una armonia generale. Ad occuparsi di questo tipo di patologie è Elvio Buono psicologo, iscritto all’ordine degli Psicologi della Toscana. Consulente Sessuale e Sessuologo Clinico presente al Centro MeMe di […]

CAMPI BISENZIO – Identità sessuale, disagio nelle relazioni e dipendenza affettiva: problematiche sempre più presenti tra le persone che cercano una soluzione, il ritorno ad una armonia generale. Ad occuparsi di questo tipo di patologie è Elvio Buono psicologo, iscritto all’ordine degli Psicologi della Toscana. Consulente Sessuale e Sessuologo Clinico presente al Centro MeMe di via Vittorio Veneto. La sua attività professionale ruota intorno alla sessualità occupandosi principalmente di disfunzioni sessuali, calo del desiderio nella coppia, ricerca di una gravidanza, dipendenza sessuale, cybersex addiction, parafilie, disagio legato all’orientamento o l’identità sessuale, disagio relazionale nella coppia dovuto al conflitto, al tradimento, alla dipendenza affettiva o alla violenza.

Lei è consulente sessuale e sessuologo clinico. Quali persone si rivolgono a lei e cosa cercano?

Vengo contattato soprattutto da coppie che chiedono aiuto a causa del calo del desiderio sessuale da parte di un partner. Si tratta di un problema molto diffuso, che non sorprende se consideriamo le idee distorte che molti hanno sul sesso e sulla relazione di coppia. I cambiamenti nel desiderio sessuale provocano equivoci e intensa sofferenza nelle relazioni d’amore. Se trascurati possono compromettere sentimenti genuini e portare alla crisi della coppia, non di rado dopo la dolorosa scoperta di un tradimento. In realtà le flessioni del desiderio sono normali e prevedibili, ma richiedono la capacità di saper leggere lo stato di salute della propria relazione e soddisfazione sessuale. A tale capacità dovrebbe seguire la disponibilità nello sperimentare modalità sessuali maggiormente creative e rispondenti al mutare dei bisogni propri e del proprio partner. Non sono poche le persone che mancano della consapevolezza e delle capacità comunicative necessarie per gestire questi sviluppi, per questo mi chiedono consulenza.

Oltre a questi casi, quali altri le si presentano? Con quali patologie?

A causa di difficoltà simili altre persone mi chiedono aiuto, in particolare quando si presenta loro una disfunzione sessuale. E’ il caso di problemi come l’eiaculazione precoce, la disfunzione erettile, le difficoltà nel raggiungere l’orgasmo, il vaginismo, oppure il dolore durante la penetrazione. Quando si presentano tali disagi alcuni finiscono per peggiorare la loro situazione considerandosi mancanti e difettosi, anziché ascoltare i segnali che arrivano dal proprio corpo per farne prima un’occasione di condivisione e poi di rinnovamento della sessualità di coppia. Nella mia esperienza, con un aiuto competente, tutte queste persone riescano a trasformare il loro disagio in una profonda e inaspettata soddisfazione sessuale. Spesso la soluzione ha a che fare con la scoperta di una sessualità più personale, intima, sganciata da stereotipi ed emozioni nascoste.

Si occupa anche di dipendenza sessuale e cybersex addiction: sono problematiche in crescita? Colpiscono anche gli adolescenti o solo gli adulti?

Sì, sono in crescita, anche a causa delle circostanze di stress, insicurezza, isolamento o convivenza forzata dovute al covid-19. Nel caso della dipendenza da sesso si tratta di attività sessuali vissute con una compulsività tale da procurare angoscia anziché piacere. Queste persone perdono la capacità di scegliere i loro partner sessuali e le circostanze durante le quali fare sesso. Talvolta l’attività sessuale è vissuta attraverso video-chat, scambio di foto e video su internet, oppure pornografia. Queste preferenze non devono essere demonizzate in se stesse, tuttavia sono molte le persone che arrivano a chiedere aiuto a causa della difficoltà nel viverle con libertà e padronanza. Le conseguenze possono essere anche gravi e portare a danni economici, relazionali, oppure della propria immagine. Sono all’ordine del giorno le notizie di cronaca relative ad adolescenti colpiti nella propria immagine sociale. Nel mio studio arrivano soprattutto uomini adulti le cui compagne hanno drammaticamente scoperto attività di questo tipo, tenute a lungo nascoste.

Spesso si sente parlare di dipendenza affettiva. Quant’è diffuso il fenomeno? Come si fornisce aiuto in questi casi?

Una persona dipendente sente di non avere abbastanza forza e valore, per questo rimane ingabbiata in relazioni tossiche e disfunzionali, dove la persona non si sente in grado di contraddire il partner, e vive vissuti terribili dentro se stessa, pur di non perdere la persona a cui è affettivamente legata.  Nel caso specifico della dipendenza affettiva nella maggior parte dei casi sono le donne che mi chiedono aiuto, anche se in realtà il problema riguarda pure gli uomini. Queste persone, se accolte e comprese, riescono gradualmente a riprendere fiducia in se stesse e tornare a decidere della propria vita, recuperando l’autonomia e il senso del proprio valore. Talvolta il loro percorso incontra l’ostacolo della violenza, in questi casi può essere utile il ricorso ad un centro antiviolenza. Consiglio anche questi percorsi, in caso di bisogno, orientando le persone al benessere e alla riconquista dei loro diritti.