Il 1 maggio un mazzo di fiori e un minuto di silenzio per ricordare Fabio

SESTO FIORENTINO – Reazioni a catena e iniziative dopo l’incidente sul lavoro di ieri sera in cui ha perso la vita un giovane di 21 anni. ” Purtroppo  si legge in una nota Slc Cgil Slp Cisl Firenze – siamo ancora a parlare di una morte sul lavoro e da parte nostra vogliamo esprimere tutta […]

SESTO FIORENTINO – Reazioni a catena e iniziative dopo l’incidente sul lavoro di ieri sera in cui ha perso la vita un giovane di 21 anni. ” Purtroppo  si legge in una nota Slc Cgil Slp Cisl Firenze – siamo ancora a parlare di una morte sul lavoro e da parte nostra vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza e le nostra solidarietà alla famiglia di Fabio che ha perso la vita ancora giovanissimo mentre stava lavorando. Fermo restando che per quanto riguarda la dinamica dell’incidente ed eventuali responsabilità sarà la magistratura a fare luce, si ripropone però, tragicamente, il tema più generale degli appalti, visto che Fabio era dipendente di una cooperativa che lavora in appalto per Nexive spa”. Cgil, Cisl e Uil hanno inoltre annunciato che lunedì prossimo, 1 maggio, Festa del lavoro, depositeranno un mazzo di fiori davanti alla sede della agenzia di corrieri dove ieri sera è successa la tragedia. L’appuntamento è alle 9.30 in via della Treccia all’Osmannoro. Sarà inoltre osservato un minuto di silenzio in tutte le manifestazioni del 1 maggio in provincia di Firenze. “Cgil, Cisl e Uil Firenze chiedono alla magistratura di fare al più presto luce sull’episodio”.

Su quanto successo al confine con Sesto Fiorentino sono intervenuti anche Maurizio Soldi, presidente di “Per Sesto”, e Francesco Romolini, coordinatore sestese di Sinistra Italiana: “Come Sinistra Italiana e Per Sesto  ci stringiamo intorno alla famiglia di Fabio e ai suoi cari. Le cause dei troppi infortuni e incidenti mortali sul lavoro sono da ricondurre alle reali condizioni di lavoro in cui si trovano oggi le persone a operare. Dobbiamo rendere la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro una priorità della politica, il Jobs act mostra tutti i limiti di una legge sbagliata che come elemento competitivo ha seguito caparbiamente la riduzione dei diritti e delle tutele di chi lavora, compresa la sicurezza e la salute che in questi anni hanno visto diminuire complessivamente le risorse assegnate alla prevenzione. Anche in Toscana dobbiamo aumentare l’attenzione alla sicurezza, puntando proprio sulla cultura della sicurezza che vada oltre agli slogan e chiami in causa tutte le parti sociali a partire dal rispetto delle normative, in particolare in settori vulnerabili come edilizia, trasporti e agricoltura. Lo dobbiamo in questo nostro 1 maggio a tutte le lavoratrici e ai lavoratori che credono nel lavoro come fattore di emancipazione e nel lavoro come dignità della persona”.