Il 25 novembre, la sala negata, i femminicidi: l’appello di Roberto Valerio (FdI) al mondo dell’associazionismo

CAMPI BISENZIO – “Sulla violenza contro le donne va fatto di più. E la misura, il vero indicatore del successo lo si avrà nel momento in cui questo fenomeno, se non estinto, sarà ridotto a pochi sporadici rari episodi. Magari ascrivibili a dei semplici squilibrati. Continuiamo a parlare di sensibilizzazione, quando in questo momento è evidente, […]

CAMPI BISENZIO – “Sulla violenza contro le donne va fatto di più. E la misura, il vero indicatore del successo lo si avrà nel momento in cui questo fenomeno, se non estinto, sarà ridotto a pochi sporadici rari episodi. Magari ascrivibili a dei semplici squilibrati. Continuiamo a parlare di sensibilizzazione, quando in questo momento è evidente, con il preoccupante aumento di femminicidi le leggi attuali non bastano”. Parte da questi presupposti l’appello che il capo gruppo di Fratelli d’Italia, Roberto Valerio, rivolge al mondo del terzo settore nel giorno del 25 novembre. “Le associazioni di volontariato molto utili per la prevenzione ed assistenza di donne maltrattate  debbono diventare centri di ascolto di facile accesso e capaci di supportare le malcapitate, fin da subito, non solo per la denuncia di maltrattamenti ma un vero supporto al lavoro delle forze dell’ordine. Le visioni deboli e buoniste finiscono con il favorire i colpevoli a danno delle vittime. Il garantismo deve cessare nel momento in cui sia accertata, con riscontri oggettivi, la responsabilità. A quel punto si tratta solo di difendere, senza esitazione alcuna, chi sta subendo”.

“La prevenzione passa anche da misure che impediscano di arrivare a gesti estremi in modo che lo stalker, sia concretamente impossibilitato avvicinare la vittima. Sono fermamente impegnato nel mondo del volontariato. Lo sono da anni per questioni che toccano nel vivo anche la mia sfera personale. E vorrei tanto che questa battaglia sia davvero trasversale. La grande polemica in questi giorni ha visto la sua triste conclusione con l’appello angosciato di una madre in lacrime, Alessandra Verni, la madre di Pamela Mastropietro. Stiamo parlando di uno dei femminicidi fra i più inquietanti della storia di questo paese. Una la ragazzina fragile che ha subito violenza sessuale, è stata assassinata, fatta a pezzi, il suo corpo pulito scientificamente con la candeggina e messa in due valigie abbandonate vicino alla stazione ferroviaria. Un fatto ancora più inquietante perché la persona che l’ha uccisa non aveva titolo di stare in questo paese, oltre a delinquere spacciava liberamente come fosse un normale mestiere. Perché la mancanza di sufficienti controlli da una parte e un senso di impunità dall’altra  rende bersaglio facile le persone più deboli”.

“Eppure si sono invocate fantasiose storie di appartenenze partitiche di possibili disordini, invece che trovare un importante momento di unità. Un momento di vicinanza alle ragazze uccise proprio alla vigilia di questa giornata internazionale contro la violenza sulla donna. Per l’eliminazione della violenza contro la donna. Questo era lo scopo che aveva Fratelli d’Italia con l’iniziativa promossa a Campi Bisenzio. Mi sento di fare un grande appello alle associazioni del terzo settore che spesso non dialogano tra di loro, non uniscono le forze, arrivando addirittura a stabilire una certa incomunicabilità tra di loro perché prigioniere della “sindrome” dell’orto pensando solo a se stesse. Per diventare sempre più parte attiva in difesa di vittime, queste organizzazioni devono dare un segnale di squadra in modo che le vittime si possano sentire protette da uno scudo forte a loro tutela. Un sistema che scoraggi efficacemente i tanti violenti a desistere o di provare solo ad avvicinarsi. In cui la collaborazione della cittadinanza attiva, mediata da tante associazioni, possa fare la differenza. Questo mi auguro profondamente. Uniti per difendere le tante donne che ancora oggi sono ad alto rischio”.