Il cannone, la bicicletta, la poltrona del re: il “Carnevale Medievale” attraverso gli oggetti di Roberto Facchini

CALENZANO – In tutti i Comuni ci sono dei personaggi che meritano di essere raccontati. Personaggi che con la loro storia e il loro contributo arricchiscono la comunità di cui fanno parte. A Calenzano, in modo particolare adesso che si avvicina l’edizione 2019 del “Carnevale Medievale”, in programma domenica 3 marzo (https://www.piananotizie.it/il-carnevale-medievale-domenica-3-marzo/), ce n’è uno […]

CALENZANO – In tutti i Comuni ci sono dei personaggi che meritano di essere raccontati. Personaggi che con la loro storia e il loro contributo arricchiscono la comunità di cui fanno parte. A Calenzano, in modo particolare adesso che si avvicina l’edizione 2019 del “Carnevale Medievale”, in programma domenica 3 marzo (https://www.piananotizie.it/il-carnevale-medievale-domenica-3-marzo/), ce n’è uno che per questa manifestazione ha sempre dato il meglio di sé. Si tratta di Roberto Facchini, che abbiamo incontrato nei locali del circolo Old River (“Il mio cuore è qui, in questa parte di Calenzano”) e che ci ha raccontato la sua passione fatta tutta di manualità. Passione per il legno, per la voglia di “aggeggiare” con le mani, usando sempre legname di recupero, e che gli ha permesso di realizzare oggetti che meritano, anche questi, di essere raccontati. Oggetti che sono stati usati gli anni passati sempre in occasione del “Carnevale Medievale” e alcuni dei quali sono conservati all’interno del circolo stesso: si pensi alla poltrona da re, al cannone che richiama, facendo le dovute proporzioni, quello del Gianicolo a Roma, o alla bicicletta di Leonardo, usata nel 2016, e sulla quale campeggia ovviamente la scritta “Nome di Gesù”. Leonardo nel vero senso della parola, Leonardo da Vinci, visto che quella di Facchini, riprodotta prendendo spunto da un quadro regalatogli da una cugina, si rifà proprio al disegno della bicicletta, eseguito con matita a carboncino e databile intorno al 1493, che si trova nel “Codice Atlantico”. Un disegno che stupisce per la genialità della propria concezione e che può considerarsi come il “progenitore” della bicicletta moderna. Esso è concepito in legno ed è provvisto di un sostegno fisso per appoggiare le mani, di una forcella anteriore e posteriore, di un telaio orizzontale che collega due ruote di uguale dimensione dotate di mozzi e di raggi, di un asse (movimento) centrale, di una guarnitura (corona, pedivelle e pedali) posta al centro del telaio, la quale a sua volta è provvista di una catena di trasmissione che la collega a un pignone sul mozzo della ruota posteriore motrice, di una sella con sospensioni e così via dicendo. Un po’ come quella di Facchini, che ha sempre avuto una grande passione per i costumi e gli scherzi di Carnevale: basti pensare a quando realizzò i vestiti in maschera per gli anziani delle Gorette o a quando “si trasforma” in Babbo Natale per impersonarlo, nel periodo più atteso dell’anno, a La Querce. Ma il Carnevale è il Carnevale, e quello Medievale ha sempre recitato un ruolo di grande importanza. Per lui ma anche per tutta Calenzano: “Per fare la bicicletta – racconta – ci sono voluti cinque mesi”. Cinque mesi per assemblarla e, aggiungiamo noi, di studio di ogni particolare. Ma ora basta parole, c’è da festeggiare il Carnevale.