Il Cartellone del Teatro delle Arti: il primo spettacolo è il 7 ottobre

LASTRA A SIGNA – Si apre venerdì 7 ottobre il cartellone autunnale del Teatro delle Arti. Alle 21 andrà in scena “Canzoni in bianco e nero” con Petra Magoni e Andrea Dindo. Kurt Weill, tedesco di nascita, americano di adozione, è il compositore che più ha segnato la storia del teatro musicale, con melodie e personaggi […]

LASTRA A SIGNA – Si apre venerdì 7 ottobre il cartellone autunnale del Teatro delle Arti. Alle 21 andrà in scena “Canzoni in bianco e nero” con Petra Magoni e Andrea Dindo. Kurt Weill, tedesco di nascita, americano di adozione, è il compositore che più ha segnato la storia del teatro musicale, con melodie e personaggi entrati nell’immaginario collettivo, che vivono in canzoni ancora oggi interpretate da artisti della scena classica, rock, jazz e pop. Con lui inizia il viaggio in musica del Duo formato da Petra Magoni e Andrea Dindo, straordinari musicisti, riunitisi per l’occasione per un progetto ambizioso e affascinante, che da Kurt Weill ci condurrà nel mondo del teatro in musica dalla Germania fino all’America di Cole Porter. Un progetto in bianco e nero, un progetto sottosopra, che ci porta a rivivere quegli anni attraverso canzoni dalla cifra emotiva unica, dal ripiegamento su se stessi al cabaret, in un modo assolutamente speciale.

Seguirà il 14 ottobre alle 21 con Stefano Santomauro e il suo “Happy Days”. Esiste una “Classifica dei Paesi Più felici Al Mondo”: secondo le Nazioni Unite i paesi più felici sono quelli del Nord Europa, i quali, per il milionesimo anno consecutivo, si aggiudicano i primi posti. Il segreto di tanta felicità sta nel famoso metodo Hygge: un walfare che funziona, buona salute, affetti stabili, vita e cibo sano. Ah ma allora non resta che provarci! Uno spettacolo travolgente sulla ricerca della felicità: tra tisane alla malva e maglioni con le renne, trucchi per dormire 8 ore a notte, cibo bio e centrifugati imbevibili, Stefano Santomauro, dà il meglio di sé con un monologo esilarante, leggero e profondo, cinico e sincero. Un racconto inadeguato da chi prova a raggiungere i traguardi di felicità senza, però, riuscirci… O forse si. Uno spettacolo che parla di felicità, nel periodo meno felice della storia.

 Il 21 ottobre alle 21 sarà la volta della Compagnia Berardi/Casolari con “Amleto Take Away”. Lo spettacolo ha ottenuto il Premio Ubu 2018 miglior attore. Amleto take away è un affresco tragicomico che gioca sui paradossi, gli ossimori e le contraddizioni del nostro tempo che, da sempre, sono fonte d’ispirazione per il nostro teatro ‘contro temporaneo’. Punto di partenza sono, ancora una volta, le parole, diventate simbolo più che significato, etichette più che spiegazioni, in un mondo dove “tutto è rovesciato, capovolto, dove l’etica è una banca, le missioni sono di pace e la guerra è preventiva”. È una riflessione ironica e amara che nasce dall’osservazione e dall’ascolto della realtà circostante, che ci attrae e ci spaventa.

Il 4 novembre alle 21 sarà la volta del Teatro Invito con “Vengo anch’io”. Un concerto/spettacolo per rievocare l’eccitante atmosfera della Milano negli anni ’60/’70 e celebrare quel gruppo di amici e colleghi costituito principalmente da Enzo Jannacci, Giorgio Gaber e Dario Fo. Attorno a loro, i personaggi artistici che hanno caratterizzato quella scena milanese: Nanni Svampa, Ivan della Mea, Fiorenzo Carpi, Giorgio Strehler, Beppe Viola, Alda Merini. Canzoni, ma anche piccoli racconti, monologhi, poesie. Un caleidoscopio di personaggi come la Rita, el commissari, la Nineta, il Cerutti, l’Armando… che ci conducono in una passeggiata sul filo tra canzonetta e letteratura, tra teatro e divertissement, tra satira e nostalgia.

Venerdì 11 novembre alle 21 sarà la volta di Silvia Frasson con “La vita salva”. Un monologo di rara intensità e forza teatrale, accorato resoconto di storie che trasudano energia al cui interno trovano spazio la vita e la morte. Silvia Frasson è splendida interprete di una carrellata di pagine di vita. Quel che impressiona è la capacità di definire con attenzione e minuzia le peculiarità dei singoli caratteri, con una scrittura attenta ad assecondare il naturale scorrere di esistenze su cui, come affilata spada, pende quella componente di fatalità da sempre impietoso metronomo dell’esistenza umana.

Il 18 novembre alle 21 il Teatro del Carro presenterà “Teresa. Un pranzo di famiglia”. Teresa. Ritratto fra luci e ombre di una madre criminale. Una storia “difficile” che affronta e cerca di descrivere «l’animo di chi “mette in conto” la morte del figlio sapendo, forse, di esserne la causa». Protagonista dello spettacolo è Teresa, donna di ‘ndrangheta: donna custode delle tradizioni e dei codici della ‘famiglia’, pronta a guidarla quando gli uomini sono in galera, a crescere figli sani e forti, capaci di prendere il posto dei padri all’interno del clan, di imbracciare le armi, di sparare, di fare affari in Colombia o ad Amsterdam, di entrare nei gangli del potere, di portare in giro per il mondo il brand di famiglia.

Il 25 alle 21 e 26 novembre alle 17 la Compagnia AdArte/Paola Vezzosi presenta “Moving stories Festival” festival di danza e letteratura arrivato alla sesta edizione. Moving Stories è un progetto dedicato alla danza, alla letteratura e ai processi creativi: la danza incontra la letteratura: la reinterpreta, la interroga, ne esplora gli obiettivi e le motivazioni, traduce l’arte delle parole in un linguaggio non verbale. Prestigiose compagnie di danza contemporanea si avvicendano sul palco con coreografie ispirate a testi e personaggi letterari, in una sorta di dialogo creativo tra letteratura e arte del movimento.

Venerdì 2 dicembre alle 21 sarà la volta di Asini Bardasci con “Ciao amore ciao. Un’inchiesta su Luigi Tenco”. Lo spettacolo si muove tra musica, parole e ricerca storica attorno alla figura di Luigi Tenco. Il racconto della vita di un cantautore romantico e dannato, il suo sguardo glaciale, così vero da renderlo diverso dai colleghi finti e patinati dello star system della musica italiana del tempo. Il suo è stato un suicidio o un omicidio? In scena anche la band composta da tre musicisti che, oltre a suonare dal vivo, si presta al gioco teatrale portando lo spettacolo ad una coralità evocativa che rende appieno i fatti realmente accaduti. Questi gli ingredienti di uno spettacolo totale: musica, teatro e non solo, per rivivere le atmosfere del boom degli anni ’60, per riportare alla luce, dopo più di cinquant’anni dalla sua scomparsa, il mito di Luigi Tenco.

Il 9 dicembre alle 21 Daniela Morozzi e Stefano Cocco Cantini presentano “Da consumarsi preferibilmente in equilibrio”. Un monologo brillante a tratti commovente in cui Daniela Morozzi, insieme alla musica preziosa di Stefano Cocco Cantini, fa considerazioni semiserie che partono dai tortellini bolognesi al metabolismo lento, dalla nascita di un figlio all’importanza dei perché, dal rapporto con la paura all’elogio del pianto, dalla forza degli incontri, come quello con gli operai della Bekaert, alla ri-considerazione del tempo come bene comune. Una divertente carrellata di “umane situazioni” fatte di piccoli e grandi dettagli quotidiani che appartengono ad ognuno di noi.

Il 16 dicembre alle 21 Aldes Teatro porta in scena “Mbira” finalista preio Ubu 2019 miglior spettacolo di danza. Un comico all’apice del successo viene arrestato e all’interno della prigione si prepara per la sua ultima performance. Spettacolo di teatro carcere con la partecipazione in presenza e in diretta streaming dei detenuti dell’Istituto Penitenziario Minorile Meucci di Firenze. Orario biglietteria: lunedì 9-13, martedì e giovedì 9-18 venerdì spettacolo alle 20.