Il caso Doccia. I “no park” in assemblea a Quinto Basso

SESTO FIORENTINO – Come “galline in fuga”  da dentro il recinto di Doccia: è stata evocata anche questa immagine nella seguitissima, e a tratti accesa, assemblea del Comitato Salviamo il parcheggio di viale XX Settembre, che si è tenuta ieri sera al circolo Acli di Quinto Basso. Tra i presenti – circa 50-60 persone – […]

SESTO FIORENTINO – Come “galline in fuga”  da dentro il recinto di Doccia: è stata evocata anche questa immagine nella seguitissima, e a tratti accesa, assemblea del Comitato Salviamo il parcheggio di viale XX Settembre, che si è tenuta ieri sera al circolo Acli di Quinto Basso. Tra i presenti – circa 50-60 persone – c’erano in realtà anche abitanti “di fuori” del complesso;  svariati esponenti politici locali, diversi consiglieri di opposizione.
In discussione c’era  la variante al piano di recupero del complesso della ex-manifattura di Doccia, adottata in consiglio comunale lo scorso 30 aprile. “La variante fa passare di fatto i metri quadri edificabili da 27.000 a 36.000 – ha spiegato all’assemblea Wladimiro Gasparri del Comitato – di cui circa 2.000 esterni, ovvero nel parcheggio”.
La proposta sarebbe quella di fare costruire meno, anche alla luce dell’attuale frenata del mercato immobiliare, preservando ovviamente il parcheggio esterno e cercando di recuperare i 34 assemblea doccia 2appartamenti previsti all’interno della palazzina rimasta incompiuta – e attualmente senza destino certo – posta all’ingresso della cittadella.
Su queste e altre proposte è stata lanciata una (nuova) raccolta firme che si propone di bissare la vecchia petizione, che aveva raccolto 1.200 firmatari, contro la variante. Presto, annunciano quelli del comitato, sarà indetta una nuova assemblea pubblica.
Negli interventi dei cittadini, varie lamentele e proposte: dai posti auto che già mancano alla carenza di verde pubblico e giochi per bambini all’interno del complesso (“in compenso li hanno fatti a Morello, al Parco di Isola”), alle difficoltà riscontrate per il sistema idrico, al completamento del polo culturale (“che comunque si troverà senza parcheggio”).
Non sono mancati i riferimenti polemici al passato, alle decisioni dell’amministrazione che hanno via via portato alla definizione dell’attuale situazione. L’ex-sindaco Carlo Melani (Pd) ha ricordato di quando a suo tempo “si diceva guai a fare di Doccia un quartiere dormitorio, il residenziale non deve superare il 50% della superficie complessiva”. Nel frattempo sono passate due varianti. L’ex assessore ai lavori pubblici Piero Bosi, sempre del Pd (“del resto le critiche e le discussioni interne al partito sono presenti a tutti i livelli”) ha ricordato l’inaugurazione del parcheggio solo pochi anni fa, e ha paragonato la situazione attuale alla realizzazione della “vecchia” Piazza 4 Novembre, oggi da tutti additata come esempio di scempio urbanistico. “A quell’epoca, dormivamo e nessuno si oppose alla realizzazione di un obbrobrio- ha detto Bosi – oggi abbiamo la possibilità di fare la cosa giusta e opporsi ad un errore. Tornare indietro dall’approvazione della variante è difficile, ma non impossibile”.
In tono polemico l’intervento di Silvana Giovannini, consigliera Udc: “noi ci siamo sempre opposti e nelle varie occasioni, nell’85 come nel ’97 come oggi abbiamo sempre detto che si sarebbe finiti in una lottizzazione e uno scempio alo paesaggio. Fa piacere vedere che gli amici Bosi e Melani hanno oggi cambiato idea”.
L’intervento di Sara Bosi, la consigliera Pd che su Doccia ha creato scompiglio in maggioranza opponendosi nettamente alla variante, era invece incentrato sull’idea che “Dicono che tutto sia già deciso, ma non è vero. Si parla di diritti acquisiti – ha spiegato – ma si tratta di diritti acquisiti che consentirebbero ad Aladue di realizzare cose che in realtà non le interessano. E’ possibile studiare un’altra variante. Del resto tante cose del programma che sembravano già decise hanno poi subito un cambio di rotta, penso ad esempio al nuovo cimitero”.
Sara Bosi ha ribadito che non è vero che i posti auto che verrebbero persi nel parcheggio esterno verrebbero recuperati all’interno, perché fuori si ha un parcheggio pubblico, mentre all’interno verrebbero realizzati posti auto a servizio di un’area residenziale. Non sarebbe poi del tutto corretto quanto sostiene il sindaco, cioè che non sia possibile un nuovo poercorso partecipativo con la cittadinanza perché questo ci sarebbe già stato nel 2011. “Durante il percorso ci furono una serie di incontri tra l’amministrazione e Aladue – ha spiegato Sara Bosi- e la proposta di costruire nel parcheggio fu presentata ai cittadini di fatto solo alla fine del percorso. Non si può parlare di partecipazione su questo punto”.
Una nota politica al margine.Uno dei momenti più accesi della serata è stato quando si è  inevitabilmente rievocato la votazione della variante dello scorso 30 aprile, quando la maggioranza si è trovata in difficoltà e spaccata al suo interno e quando un solo voto sarebbe stato determinante, anche per mantenere il numero legale. Alla fine la variante è stata approvata “con il voto di un consigliere dell’opposizione”, è stato ribadito ieri sera. Il consigliere in questione, presente all’assemblea, Massimo Doni (Rifondazione) ha tenuto a precisare che comunque il suo voto non sarebbe stato determinante. Suscitando non poche critiche.
Francesca Gambacciani