Il castello delle polemiche, Baratti (Lega): “Ma quale investigatore… Io voglio solo fare chiarezza”

CALENZANO – E’ amareggiato il capo gruppo della Lega, Daniele Baratti. Non tanto, o non solo, per l’esito – che comunque appariva scontato – della votazione che nel corso dell’ultimo consiglio comunale ha portato all’approvazione del punto che consentirà all’amministrazione di acquistare il castello di Calenzano. Un’operazione da 3 milioni e 300.000 euro sulla quale […]

CALENZANO – E’ amareggiato il capo gruppo della Lega, Daniele Baratti. Non tanto, o non solo, per l’esito – che comunque appariva scontato – della votazione che nel corso dell’ultimo consiglio comunale ha portato all’approvazione del punto che consentirà all’amministrazione di acquistare il castello di Calenzano. Un’operazione da 3 milioni e 300.000 euro sulla quale Baratti ha espresso a più riprese le proprie perplessità, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto prettamente economico di una vicenda che tuttavia non ha solo “risvolti” economici”. Pur riconoscendo, da parte sua, il valore dell’immobile. E’ amareggiato, e lo ribadisce più di una volta, in modo particolare “per la mancanza di rispetto nei confronti dell’opposizione da parte di questa maggioranza”. Ma anche per “l’approccio decisamente morbido da parte della sinistra”.

Allora consigliere, da cosa si (ri)parte?

“Si riparte da quello che dice la maggioranza e dai dati inviatimi nel maggio del 2020 come risposta a una mia richiesta di accesso agli atti, dati ampiamente dibattuti nel corso del consiglio ma sui quali non ho avuto risposte precise… Dati che nei mesi scorsi sono stati inseriti in altri due miei atti con cui chiedevo la sospensione dell’acquisto del castello. Atti che evidentemente non sono stati letti da chi invece doveva leggerli”.

Da cosa nascono le sue perplessità sull’acquisto?

“Dalla fretta dimostrata da questa amministrazione, sebbene ci sia la possibilità di partecipare a un bando del Credito Sportivo sui beni culturali che ha messo a disposizione fondi con finanziamento da 25 anni a tasso zero. Ma soprattutto per la cifra complessiva dell’operazione. Perplessità già evidenziate in precedenza, e mi riferisco al maggio scorso quando la stessa amministrazione aveva fatto intendere, ancora una volta, che voleva arrivare velocemente a concludere l’acquisto dell’immobile. Senza considerare tuttavia che il bilancio di previsione era stato approvato senza che al suo interno fosse inserito proprio l’acquisto del castello”.

Castello, che lo ha ripetuto anche in consiglio, è comunque motivo di pregio per il Comune di Calenzano…

“E’ vero, il castello è il simbolo di Calenzano ma a fronte di una situazione economica che non è delle più rosee, io tutta questa fretta non l’avrei avuta…”.

Consiglio in cui è stato “accusato” di fare l’investigatore…

“Ma quale investigatore… La mia è solo intenzione di fare chiarezza esclusivamente nell’interesse dei cittadini. Due anni fa avevo chiesto di conoscere il canone annuo che paghiamo al proprietario del castello. La risposta che ho avuto mi è arrivata firmata dal sindaco e poi scopriamo che le cifre riportate non sono corrette e neanche di poco…”.

La maggioranza ha voluto mettere l’accento sull’importanza dei tanti eventi culturali (tuttavia senza che l’assessore competente in materia abbia partecipato al dibattito, anche aspro, perché assente al consiglio) che sono stati organizzati negli anni al castello…

“Nessuno qui dice il contrario. Io dico soltanto che dal 2016 al 2018 il canone annuo di affitto era di circa 95.000 euro e soltanto oggi scopriamo che nel 2020, il 1 luglio, la Calenzano Comune srl si è accordata per aumentare il canone a circa 106.000 euro. Perché? Operazione, fra l’altro, che il sindaco ha affermato essere stata fatta a sua insaputa. Il Comune è socio unico e non è a conoscenza del fatto che è stato rimodulato l’affitto di un immobile come il castello di 11.000 euro? Ma andiamo avanti: Nel 2019 è stata commissionata una perizia a un architetto (pagata 7.000 euro) che ha fissato il valore dell’immobile a 2.394.000 euro. Passano due anni e viene fatta una nuova perizia che questa volta, in base ai valori OMI, fissa il costo a 3.250.000 euro. Gli stessi valori OMI che nella relazione del 2019 si diceva di non potere prendere come riferimento dal momento che l’uso pubblico a cui è stato dedicato il castello è tutt’altro che “normale” e pertanto è “inutile” cercarne i valori OMI…”.

E quindi? Cosa propone?

“Io ho richiesto una terza perizia prima di vedere impegnati i soldi dei cittadini. Ma voglio andare oltre. Una volta acquistato, il castello avrà bisogno anche di manutenzione, un costo in più sulle spalle dei calenzanesi, E dei mancati introiti Imu ne vogliamo parlare? Tanti aspetti, quindi, che di giorno in giorno fanno solo aumentare le mie perplessità su come è stata gestita la vicenda. Almeno finora…”.

Si aspettava un atteggiamento diverso anche da Sinistra per Calenzano?

“Sì, decisamente. Da loro mi aspettavo una presa di posizione più forte mentre quella fatte in consiglio comunale sono state considerazioni neutre…”.