Il Diario della prof. Si pensa alla scuola, il cuore vola in Togo con una onlus (18)

CALENZANO – Estate tempo di vacanze, anche se quest’anno lo saranno in modo diverso. Tutto è cambiato. Si viaggia meno, si vola meno, ma si è sempre vicini a chi si vuole bene. Così anche Meri Coscarelli, in una nuova pagina del suo diario, ci racconta il suo legame con la Onlus The Precious Hands […]

CALENZANO – Estate tempo di vacanze, anche se quest’anno lo saranno in modo diverso. Tutto è cambiato. Si viaggia meno, si vola meno, ma si è sempre vicini a chi si vuole bene. Così anche Meri Coscarelli, in una nuova pagina del suo diario, ci racconta il suo legame con la Onlus The Precious Hands (TPH) in Africa.

“Cari ragazzi miei, avete iniziato tutti le tanto sospirate vacanze? Immagino il sì collettivo.
Allora, ovunque voi siate, vi auguro che possiate mettere in soffitta il brutto periodo che avete vissuto e regalarvi momenti indimenticabili!
I mesi sono passati, ora respiriamo un’aria diversa, ma non dobbiamo gettarci tutto dietro le spalle. Assolutamente: NO!
Vi raccomando: continuate a essere bravi. Lo so che lo farete e, grazie al “vostro e al nostro essere bravi”, a settembre la scuola ripartirà! Così, finalmente, non sarete più dei piccoli francobolli (anche se di valore) sui nostri computer. Sono molto ottimista. Si vede, vero?
Con le vacanze anche questi miei pensieri hanno fatto il biglietto del treno e così si allontaneranno un po’ dalle vostre vite. Ma, prima del mio abbassare la saracinesca con un bel cartello: “Chiuso per ferie”, voglio parlarvi di un altro tassello fondamentale della mia vita: la Onlus The Precious Hands (TPH).
Associazione di cui io e Roberto facciamo parte da 5 anni. Il suo scopo è costruire un Ospedale Pediatrico in Togo. Il nostro intento é poter dare un aiuto ai bambini di questo piccolo angolo di mondo.
In questo periodo il mio pensiero è volato spesso verso l’Africa, verso questo continente che amo tanto. Verso il mio adorato Togo. Quest’anno purtroppo non sorvolerò il Mediterraneo per atterrare a Lomé, incasinata capitale togolese. Non prenderò un pulmino, stracarico di tutto e di più, per rivedere le capanne di Todomé e tutti i miei adorati bambini. Un maledetto virus me lo impedirà. Ma il mio pensiero e le mie parole sono sempre anche per loro:
“Chiudo gli occhi e il mio pensiero, il mio cuore, volano via. Volano. Volano verso il continente più sfruttato, più saccheggiato, più violentato. Ma anche tanto amato, da volontari, dottori, scrittori, fotografi, videoamatori, viaggiatori. Volano verso la tanto amata terra africana. Verso quella stretta lingua di terra, verso quell’angolo chiamato “Africa nera”. Volano verso il Togo. Volano verso il mio Togo.
Mi sento librare nel cielo. Con il mio fantasticare, nei miei sogni: vi vedo tutti.
Siete lì davanti alle vostre capanne a salutarci. I vostri sorrisi sono sempre bellissimi. Io libro nell’aria e voi siete lì a guardarmi. Vorrei abbracciarvi. Vorreste abbracciarmi. Ma non si può.
Eccoli arrivano. Ci sono tutti: David, Joseph, Afi, Divine.
Oddio! Come siete cresciuti! Quasi non vi riconosco; invece, voi sì!
“Bonjour, Maria”.
“Bonjour, mes adorés enfants”.
I nostri occhi si incrociano, i nostri sguardi si fondono insieme. Solo questo possiamo fare. Continuare a non dimenticarci. Continuare ad aver voglia di rivedersi. Continuare a volerci bene. Perché così, quando tutto questo sarà finito, e questo maledetto e odioso virus diventerà meno pericoloso, sarà ancora più bello ritrovarci, riabbracciarci, lavorare con voi, disegnare e giocare con tutti questi occhietti vispi. Sarà ancora più bello continuare a volerci bene”.
Pensando ai miei bambini, il mio pensiero va verso Richard il mio adorato “figliolo”. Non è più un bimbo, anzi: frequenta l’università ed é soddisfatto dei traguardi raggiunti.
Mi ha scritto delle parole. E anche questa volta voglio condividerle con tutti voi, ragazzi miei.
(Non potete dire che i miei pensieri non sono interdisciplinari? )
Oggi tocca all’altra lingua che io amo. La lingua che annovera autori che amo, come: Voltaire, Corneille, Molière, Stendhal, Radiguet.
Richard mi ha scritto una poesia. Eccola qua. Tutta per voi. La traduzione è legata più all’essenza delle sue parole.

Poème: “Tous en guerre, Ici la terre„

Ici la terre, pour l’Union «humaine»
Pour l’Union, « unissons-nous ! »
Pour l’Union « que font les autres et nous ? »
Ici, contaminés, trahison, haine saine

Ici, nous, couvre-feu, baston et quarantaine
Pour bien faire, nos mesures. Manières à nous
Vaillants combattants de l’invisible, nous !
Ici, nous, deuxième cerveau en peine

O belle époque de mes jeunes années!
Ne me laisse pas seul, souffle de liberté
Philtre de modeste quiétude, doux

Oui ATB, invitation à l’espoir
Oui Tout Ira Bien, le silence de la foi
La foi en la vie, à vous !
Richard Adayi
Lomé, 7 Avril 2020

Poesia: Tutti in guerra, qui dalla
Terra.

Qui dalla terra, per l’Unione “umana”
Per l’Unione, “uniamoci!”
Per l’Unione ” che fanno gli altri e noi?”
Qui, contaminati, traditi, odiati.

Qui, da noi, coprifuoco, rissa e quarantena.
Per fare bene le nostre azioni. Con i nostri metodi!
Valorosi difensori dell’invisibile: noi!
Qui, noi povera gente in attesa di morire

O periodo felice, dei miei giovani anni!
Non lasciarmi solo, soffio di libertà, filtro di modesta e dolce tranquillità

Sì, Andrà Tutto Bene, invito alla speranza,
sì, Tutto Andrà Bene, il silenzio della fede
la fede nella vita, in noi!

Ringrazierò sempre una persona speciale, un dottore speciale, un cognato speciale, che mi ha permesso di entrare a piccoli passi
in questa realtà tanto lontana nello spazio, ma tanto vicina nel cuore.
Grazie, Edem.
Grazie per aver permesso che il mio sogno di aiutare potesse diventare realtà.
Ragazzi ricordate sempre queste parole: Fare del bene fa veramente bene. Non scordatelo mai!
« É giunta mezzanotte! Si spengono i lampioni di quell’ultimo caffè ». Buonanotte a tutti.
E fate bei sogni: mi raccomando
la prof. Meri Coscarelli