Il direttivo dell’Anpi signese ricorda così Roberto Nistri

SIGNA – Come già scritto in precedenza, la morte di Roberto Nistri, presidente della sezione signese dell’Anpi, ha suscitato grande emozione a Signa. Per rendersene conto è sufficiente leggere i vari “post” pubblicati su Facebook da quando si è saputa la notizia della sua scomparsa. Da parte del direttivo della sezione signese dell’Anpi riceviamo questo […]

SIGNA – Come già scritto in precedenza, la morte di Roberto Nistri, presidente della sezione signese dell’Anpi, ha suscitato grande emozione a Signa. Per rendersene conto è sufficiente leggere i vari “post” pubblicati su Facebook da quando si è saputa la notizia della sua scomparsa. Da parte del direttivo della sezione signese dell’Anpi riceviamo questo ricordo che volentieri pubblichiamo:

“Vorremmo ricordare Roberto con parole semplici ma pensate, quelle giuste, come lo erano sempre le sue, sapienti, mai a caso ma a lungo meditate. E invece ci troviamo spiazzati e impreparati davanti a questa tragica notizia. Allora non possiamo fare altro che affidarci ai ricordi e alla forza delle iniziative fatte insieme sotto il segno dell’Anpi, alle mostre organizzate, ai luoghi visitati, ai momenti di impegno e di svago trascorsi insieme. Se ne va un amico, prima di tutto, che sapeva trasmettere a chi gli stava intorno vitalità e passione per quello in cui credeva. La nostra sezione Anpi, seppur piccola, è cresciuta negli anni grazie al suo carisma e alla partecipazione che aveva saputo coltivare. Per quest’ultima, raccogliamo la sua eredità civile affinché il suo, il nostro, progetto continui. Ancora una volta, lo salutiamo, facendo nostre le sue parole, piene di vita, di speranza e sempre proiettate verso il futuro: “Alcuni anni fa, grazie alla generosità di persone che avevano subito un terribile lutto, la vita ha ripreso a darmi delle opportunità. E’ stato come nascere una seconda volta, ho riscoperto la voglia di progettare il futuro e la possibilità di tornare a viaggiare, una passione che ero stato costretto ad abbandonare nei lunghi anni della dialisi. Per descrivere meglio questa sensazione potrei usare, come metafora, il breve testo virgolettato estratto dal mio racconto : ho potuto realizzare un progetto fantastico e ambizioso che consideravo impensabile e vorrei estendere un grande simbolico abbraccio a tutti coloro che, per mero altruismo, diffondo e promuovono la cultura della donazione”.
da “ABBRACCI – Avenita de Mayo”, ottobre 2016.
Per chi volesse salutare Roberto, sarà possibile farlo domani dalle 10 alle 17 presso le Cappelle del Commiato di Careggi.