Il doposcuola si fa all’oratorio. Ed è la “tessera” di un mosaico di solidarietà e di volontariato

CAMPI BISENZIO – Un progetto pilota, che coinvolge istituzioni, associazioni e cittadini e che si pone l’obiettivo, ambizioso, di essere di lunga durata. Un progetto che rimarca i principi dell’economia civile, di cui il Comune di Campi Bisenzio ha fatto da tempo una delle proprie “bandiere”, e che è stato presentato questa mattina dagli assessori […]

CAMPI BISENZIO – Un progetto pilota, che coinvolge istituzioni, associazioni e cittadini e che si pone l’obiettivo, ambizioso, di essere di lunga durata. Un progetto che rimarca i principi dell’economia civile, di cui il Comune di Campi Bisenzio ha fatto da tempo una delle proprie “bandiere”, e che è stato presentato questa mattina dagli assessori Giorgia Salvatori e Luigi Ricci (fra le promotrici anche l’assessore Monica Roso), da Alessandro Guarducci e Leonardo Sacchetti, rispettivamente presidente e vice-presidente della Cooperativa Macramè, e da don Marco Fagotti, parroco di Santo Stefano e responsabile della Caritas cittadina. Un progetto che fa parte del bando del Comune di Campi denominato “Tessere” (comprensivo, complessivamente, di quattro progetti) e che, proprio come in un mosaico, vuole mettere insieme le tessere di solidarietà e volontariato.

Partito infatti già da qualche giorno, permette a venti ragazzi, delle scuole medie e superiori, suddivisi in gruppi da dieci e nel rispetto delle norme sanitarie, di partecipare a un vero e proprio doposcuola che si svolge, dal lunedì al venerdì, presso l’oratorio Totus Tuus Anspi della parrocchia. Quattro giorni per dedicarsi ai “compiti”, il quinto all’attività della scrittura (che, in questo caso, è una “bandiera” da sempre di Macramè) per raccontare la Campi del 2021, anche in considerazione del particolare periodo storico che stiamo vivendo. “Si tratta di un doposcuola innovativo, chiamato non a caso “A tutta Campi” – ha spiegato l’assessore Salvatori – condiviso fra più assessorati e che vuole rispondere ad alcuni dei bisogni della comunità. Diversi i soggetti coinvolti, basandosi appunto sui principi dell’economia civile, proprio perché l’obiettivo è quello di creare una rete di comunità fra vari “attori” del terzo settore. Mettendo insieme volontariato e professionalità, in quello che vuole essere un supporto allo studio ma anche ai bisogni relazionali di questi ragazzi. In una “casa comune”, l’Oratorio della parrocchia di Santo Stefano, che ha messo a disposizione i propri locali”. “Quella che viene svolta – ha aggiunto l’assessore Ricci – è un’attività di prevenzione importante e che consente al tempo stesso di dare valore al tempo dei ragazzi, un’esigenza che, grazie soprattutto a Macramè, nasce ben prima dell’emergenza sanitaria attualmente in corso. Un progetto pilota, ma sicuramente ambizioso, e con l’idea di allargarlo a tutto il territorio campigiano”.

“L’iniziativa, la cui coordinatrice è Annalisa Colanzi – hanno spiegato Guarducci e Sacchetti – ha come valori fondanti la condivisione di obiettivi e bisogni ma anche la necessità di fare comunità. Nell’ottica, che è da sempre alla base della nostra attività, di prevenire il disagio giovanile. Con progetti e spazi educativi altrettanto condivisi e in una fase storica in cui ce n’è una grande richiesta”. Otto i volontari che affiancano la coordinatrice del progetto (per ulteriori informazioni scrivere una e-mail all’indirizzo naviganti@coopmacrame.it o telefonare al numero 3938917156), per partecipare al quale è sufficiente “iscriversi” all’Oratorio (iscrizione che garantisce comunque un’assicurazione personalizzata) e pagare 6 euro settimanali. Una retta minima, anche se, in caso di necessità, sarà sufficiente rivolgersi al Centro di ascolto della Caritas parrocchiale che pagherà la quota settimanale.

“Quella di cui stiamo parlando – ha detto don Fagotti – è una necessità già vissuta quando ero insegnante alla Matteucci. E che anche ora mi fa ribadire un pensiero che ho sempre fatto “mio”, ovvero che o si lavora tutti insieme o il futuro non lo costruiamo, a maggiore ragione in questo periodo. Il percorso all’Oratorio è già iniziato e, chissà, magari dopo l’estate, a settembre, riusciremo anche a far pranzare insieme i ragazzi che, in questi giorni, un messaggio lo hanno già fatto passare e a chiare note ed è quello dell’esigenza di socialità, di poter condividere insieme spazi e momenti nell’arco della giornata”. Ecco, “A tutta Campi” questo traguardo vuole provare a tagliarlo davvero.