“Il filo d’oro di Signa”: sarà proiettato a New York il video-documentario sul cappello di paglia di Signa

SIGNA – Sarà proiettato a New York durante l’incontro promosso all’Istituto di cultura italiano il video-documentario “Il filo d’oro di Signa” commissionato da Toscana Promozione Turistica nell’ambito della missione negli Stati Uniti. L’appuntamento è per lunedì 16 giugno e vedrà la presentazione congiunta di due destinazioni “Tessere storie. Dal Leghorn al Jeans: un viaggio nell’artigianato […]

SIGNA – Sarà proiettato a New York durante l’incontro promosso all’Istituto di cultura italiano il video-documentario “Il filo d’oro di Signa” commissionato da Toscana Promozione Turistica nell’ambito della missione negli Stati Uniti. L’appuntamento è per lunedì 16 giugno e vedrà la presentazione congiunta di due destinazioni “Tessere storie. Dal Leghorn al Jeans: un viaggio nell’artigianato femminile dalla Toscana a Genova”. Se la Liguria parlerà della storia del Jeans, un tempo conosciuto come ‘Bleu de Gêne’ , Signa e la Toscana approfondiranno quella del cappello di paglia, conosciuto in inglese come Leghorn. Attraverso l’Arno e la ferrovia, infatti, voluta dal Granduca Leopoldo II a metà Ottocento, i cappelli prodotti a Signa venivano convogliati proprio a Livorno (Leghorn) per essere spediti in Usa e Gran Bretagna.

A spiegare il video-documentario è Clara Svanera, ideatrice del progetto e coordinatrice delle relazioni internazionali per Toscana Promozione Turistica: “La storia del cappello di paglia è un tributo all’ingegno artigianale e alla tenacia femminile; per secoli la paglia è stata il fulcro di un’economia domestica, un mestiere tramandato di madre in figlia. Le trecciaiole di Signa, con le loro dita agili e instancabili, intrecciavano la paglia con maestria ipnotica, creando capolavori di dedizione che sostentavano intere famiglie. Questi cappelli, veri e propri status symbol, erano richiesti e ammirati in tutta Europa e negli Stati Uniti per la loro leggerezza, eleganza e resistenza. La loro popolarità alimentò una vera e propria industria domestica e furono indossati da icone del cinema come Audrey Hepburn, Sophia Loren e Julia Roberts. Una storia che abbiamo ripercorso con il video-documentario “Il filo d’oro di Signa” con le riprese girate all’interno del Museo civico della paglia e presso l’azienda Grevi che ci consentirà di celebrare un viaggio ideale, dai porti di Livorno e Genova, fino a New York ed esaltare il “Made in Italy”, l’artigianato femminile e l’arte a esso connessa”.

“Si tratta – ha detto il sindaco Giampiero Fossi – di una straordinaria occasione di promozione, resa possibile da tutta la struttura di Toscana Promozione Turistica. Per questo, in primo luogo, desidero ringraziare, ancora una volta, il direttore Francesco Tapinassi per avere dimostrato di credere, da subito, nel Museo civico della Paglia di Signa che fra pochi giorni festeggerà il secondo anniversario presso la rinnovata struttura di viale Mazzini. Negli ultimi mesi l’amministrazione comunale, insieme all’Associazione Museo della paglia e dell’intreccio guidata da Angelita Benelli, ha compiuto ogni sforzo per continuare a inserire Signa e il museo, in tutti i circuiti di promozione, perché il turismo e le attività produttive che fanno da corollario, rappresentano una leva determinante per la crescita socio-economica della nostra città. Nei mesi scorsi, con la partecipazione straordinaria alla Borsa italiana del turismo, abbiamo mostrato le preziose testimonianze della lavorazione della paglia che caratterizza la produzione signese di cui può farsi vanto l’intera Toscana e ora, finalmente, con l’evento a New York potremo accendere i riflettori del mondo sul cappello di Signa, un’eccellenza della produzione artigianale e manifatturiera del territorio, passato di testa in testa, ed esportato, ancora oggi, in tutto il mondo”.

“A distanza di trent’anni dalla costituzione della nostra associazione, – ha aggiunto Benelli – grazie all’interessamento di Toscana Promozione Turistica, avremo tra pochi giorni l’opportunità di mostrare il museo davanti a un pubblico internazionale. Negli ultimi due anni, con l’apertura del nuovo museo nei rinnovati locali nel centro di Signa, abbiamo riscosso un successo crescente, riuscendo a catalizzare l’interesse e l’attenzione verso la nostra realtà ma anche verso tutto l’indotto e l’intero settore di chi, da secoli, continua a fabbricare cappelli, con alta qualità e raffinatezza assoluta”.