Il futuro della ex caserma Donati tra residenza, verde e social housing

SESTO FIORENTINO – Quale sarà il futuro della ex caserma Donati? Secondo le linee urbanistiche indicate dal Poc del Comune nell’area di 39mila metri di cui 20mila metri di costruito, potrebbero trovare spazio nuovi progetti abitativi come l’housing sociale e i percorsi verdi, nuove esperienze abitative rivolte a generazioni più grandi. Per l’avvio della vendita da […]

SESTO FIORENTINO – Quale sarà il futuro della ex caserma Donati? Secondo le linee urbanistiche indicate dal Poc del Comune nell’area di 39mila metri di cui 20mila metri di costruito, potrebbero trovare spazio nuovi progetti abitativi come l’housing sociale e i percorsi verdi, nuove esperienze abitative rivolte a generazioni più grandi. Per l’avvio della vendita da parte del Ministero della ex caserma Donati sono attese le previsioni urbanistiche del Poc, piano operativo comunale già approvato dal consiglio comunale. “Il Poc sono già state votate le controdeduzioni – spiega l’assessore all’urbanistica Damiano Sforzi – Ora il pacchetto Poc è completo. Su questo dovrà esprimersi la commissione paesaggistica regionale e la soprintendenza. La prima riunione è stata già fatta la prossima sarà il 22 febbraio. Dopo le deliberazioni da parte dei due enti si tornerà in consiglio comunale per l’approvazione formale. Confido entro aprile. Una volta concluso tutto il percorso del Poc il Ministero ha in mano tutti gli elementi per procedere all’asta”. 

La risistemazione di quell’ampia area che divide via Donizetti dalla Sassaiola, è stata pensata dal Poc come un mix di residenziale e abitazioni sociali, nuove forme abitative modulate sulle esigenze di questi ultimi anni. “Sono previste anche altre funzioni connesse, direzionale, ma non commerciale se non piccole realtà – spiega l’assessore Sforzi – su questo mix funzionale si vedrà cosa potrà essere previsto, magari proprio l’housing sociale come ha indicato anche la Cgil nell’ultimo convegno, cioè uno spazio adeguato e rivolto ad una società che invecchia”. Il privato che acquisterà l’area dovrà presentare un progetto di riqualificazione attenendosi alle previsioni del Poc e alla decisione del consiglio comunale. I tempi di quando potrà partire il progetto di recupero non sono ipotizzabili. “Molto banalmente – spiega l’assessore Sforzi – se una volta approvato il Poc ad aprile e l’asta si tiene a giugno a settembre si potrebbe iniziare a capire quale progetto potrebbe essere attuato, ma si tratta di ipotesi. Non si puà ad oggi parlare di tempi”.