Il futuro di una comunità si costruisce attraverso l’educazione civica: protocollo d’intesa fra Comune, Anpi Signa, Istituto comprensivo e Università

SIGNA – Un’esperienza vera, autentica, che permetta di insegnare educazione civica in modo innovativo e che consenta di costruire qualcosa di strutturato. Queste, in sintesi, le linee guida del Protocollo d’intesa siglato questa mattina in Comune fra il Laboratorio di Public History of Education del Dipartimento Forlilpsi dell’Università di Firenze, Istituto comprensivo di Signa e sezione […]

SIGNA – Un’esperienza vera, autentica, che permetta di insegnare educazione civica in modo innovativo e che consenta di costruire qualcosa di strutturato. Queste, in sintesi, le linee guida del Protocollo d’intesa siglato questa mattina in Comune fra il Laboratorio di Public History of Education del Dipartimento Forlilpsi dell’Università di Firenze, Istituto comprensivo di Signa e sezione Anpi di Signa. Protocollo che è stato firmato dal sindaco di Signa, Giampiero Fossi, Francesca Bini, dirigente scolastica Istituto comprensivo Signa, e Ferruccio Manzini, presidente Anpi sezione Signa, alla presenza di Stefano Oliviero, docente del Dipartimento Forlilpsi UniFi. Il progetto, infatti, si pone come obiettivo quello di costruire una serie di percorsi di educazione civica fra storia, comunità e territorio. E che, al tempo stesso, “oltre all’opportunità di mettersi in discussione dal punto di vista formativo – ha sottolineato l’assessore alla pubblica istruzione, Gabriele Scalini – contribuisca a ricostruire una comunità “educante”, proprio grazie ai soggetti che fanno parte del progetto, valorizzando gli spazi e i luoghi esistenti sul territorio e che abbia il valore educativo di un’esperienza educativa”. “Un documento – si legge in una nota – che prevede la collaborazione fra i soggetti aderenti per l’organizzazione didattica e scientifica di percorsi educativi nell’ambito del progetto “Raccontare la Resistenza a scuola” e che rientra in un accordo nazionale fra Anpi e Miur di cui la sezione signese dell’Anpi è promotrice.

In altre parole, una serie di “percorsi” che abbiano come elemento essenziale l’insegnamento di quella che è una materia fondamentale per la crescita degli alunni come l’educazione civica, “per una scuola attiva – ha detto il professor Oliviero – e che non sia “solo lamentele”. Proprio perché ci sono tanti modi di fare scuola e questo è uno dei migliori. Partendo da un concetto altrettanto fondamentale, espresso in tutte le sue forme da Francesco De Bartolomeis, ovvero fare scuola fuori dalla scuola”. De Bartolomeis, infatti, che è anche un critico d’arte, nel corso della sua lunga carriera professionale si è occupato, fra l’altro, dei problemi della scuola attiva, di psicopedagogia dell’infanzia e dell’adolescenza, di riforma della scuola.

Percorsi che partono da due “segmenti” essenziali nella storia del nostro Comune come la Resistenza e il cappello di paglia. Non a caso, quindi, la presenza dell’Anpi, che già “con il compianto mio predecessore Roberto Nistri – ha detto Manzini – ha sempre avuto a cuore il mondo della scuola. Una bella occasione per sensibilizzare i ragazzi sui valori dell’antifascismo e approfondire le dinamiche della Resistenza da nuove prospettive. Difendiamo la memoria – anche attraverso l’attivazione di nuovi percorsi educativi – per costruire un mondo fatto di pace e libertà”. Non a caso, soprattutto, il cappello di paglia, “espressione a Signa di memoria collettiva, – ha aggiunto Oliviero – al tempo stesso anche espressione di un territorio vivo e che da tempo lavora con una determinata prospettiva e che consente quindi un insegnamento “applicato” della storia”.

“Un’iniziativa – ha detto Francesca Bini – accolta con l’obiettivo di strutturare una serie di percorsi didattici significativi e che per il momento, grazie alla disponibilità di un gruppo nutrito di docenti, una ventina, avrà una sua sperimentazione in quattro classi della scuola dell’infanzia, in due classi della scuola primaria e in una classe della scuola secondaria. Con la volontà di arrivare a realizzare un lavoro finale che possa essere fruibile da tutta la cittadinanza. L’esperienza si estenderà anche all’esterno delle aule – penso alla collaborazione con la biblioteca e il museo della paglia – portando il risultato del progetto a disposizione anche degli altri docenti e alunni”. “Rispetto al passato – ha detto il sindaco Fossi – gli studenti possono costruire nuovi percorsi di conoscenza. A Signa, per esempio, lavoro e Resistenza rappresentano due valori essenziali nella storia di questa terra e di una scuola che non si arroccata su se stessa ma “padrona del mondo” nel territorio in cui opera. Abbiamo finalmente l’occasione per ricostruire una pluralità di soggetti educanti, non solo la scuola ma anche la società civile attraverso le associazioni e i genitori”.