Il killer di Ugnano responsabile anche di una violenza a Calenzano

CALENZANO – Il 55enne fiorentino arrestato oggi dalla squadra mobile della Questura di Firenze con l’accusa di essere l’omicida della 26enne Andreea Cristina Zamfir, sarebbe secondo gli inquirenti il responsabile di dieci analoghi episodi, in cui le vittime si sono salvate, tra cui uno a Calenzano. La vicenda risale al 21 febbraio scorso quando una prostituta […]

CALENZANO – Il 55enne fiorentino arrestato oggi dalla squadra mobile della Questura di Firenze con l’accusa di essere l’omicida della 26enne Andreea Cristina Zamfir, sarebbe secondo gli inquirenti il responsabile di dieci analoghi episodi, in cui le vittime si sono salvate, tra cui uno a Calenzano. La vicenda risale al 21 febbraio scorso quando una prostituta subì violenza in via delle Bartoline: sul posto arrivarono i carabinieri che raccolsero la testimonianza della ragazza, che aveva riportato delle lesioni. Questo caso come altri, dal dicembre del 2006, accaduti tra Firenze e Prato sarebbero, secondo gli uomini della squadra mobile coordinati dal pm Paolo Canessa, ricollegabili all’idraulico 55enne, arrestato stamani nella sua casa di via Locchi a Firenze. Secondo quanto ricostruito ascoltando le testimonianze delle parti lese, tutte le vittime sarebbero state prelevate in strada e, dopo essere state accompagnate in luoghi appartati, denudate e legate con del nastro da pacchi o con fascette da elettricista; poi abbandonate sul posto ancora immobilizzate. Lo stesso copione che si è ripetuto, stavolta in maniera più tragica, nel caso della 26enne.

Nei giorni scorsi gli inquirenti hanno visionato le telecamere cittadine ricostruendo tutte le fasi della vicenda, ovvero da quando l’assassino ha prelevato la vittima alle Cascine facendola salire a bordo del suo Doblò. Gli investigatori hanno analizzato tutti i suoi spostamenti proprio fino alla zona dove poi si sarebbe consumato l’omicidio, sotto il cavalcavia dell’A1 a Ugnano, alle porte di Scandicci. Partendo da questi pochi elementi e sentendo vari testimoni, gli agenti sono riusciti in pochissimo tempo a tracciare il profilo del sospettato. Un uomo con caratteristiche simili era stato identificato un paio di anni fa, sempre dalla polizia, a bordo di un’autovettura subito dopo una lite con una prostituta in strada.

Stamani durante la perquisizione è stato sequestrato vario materiale ricollegabile al delitto di Ugnano: un giubbotto ripreso nei filmati passati al setaccio dagli investigatori e del nastro adesivo compatibile con quello utilizzato per immobilizzare la giovane 26enne rumena assassinata, nonché il Fiat Doblò ripreso dalle telecamere cittadine la sera dell’omicidio. Nei confronti dell’uomo il pubblico ministero Paolo Canessa ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto per i reati di omicidio, violenza sessuale e sequestro di persona.

Al termine dell’interrogatorio il fermato è stato accompagnato al carcere di Sollicciano. Il Questore Raffaele Micillo si è complimentato con il capo della Squadra Mobile Lorenzo Bucossi, con il responsabile della sezione omicidi Alessandro Ausenda e con tutti gli uomini della Questura, del Servizio Centrale Operativo e del Servizio Centrale Polizia Scientifica che hanno costituito il gruppo che ha lavorato senza tregua dopo l’omicidio di Ugnano.