“Il libro del rifugio” – Il cerbiatto in riva al mare? Un fake. Ma se l’uomo arretra, l’animale avanza

PIANA FIORENTINA – Anche se il cerbiatto postato più volte in questi giorni su Facebook non ha fatto la sua danza né a Grosseto (come era emerso in un primo momento), né tanto meno a Viareggio, il concetto non cambia. Come confermano anche fotografie e video del lupo ieri a Sesto pubblicate da un cittadino […]

PIANA FIORENTINA – Anche se il cerbiatto postato più volte in questi giorni su Facebook non ha fatto la sua danza né a Grosseto (come era emerso in un primo momento), né tanto meno a Viareggio, il concetto non cambia. Come confermano anche fotografie e video del lupo ieri a Sesto pubblicate da un cittadino e poi riprese dal sindaco Lorenzo Falchi e dai principali organi di informazione: dove l’uomo arretra, gli animali avanzano. Sta succedendo in Italia ma anche nel resto del mondo. Partiamo però dall’inizio, dal cerbiatto che balla in assoluta libertà in riva al mare. Ha incantato tutti. Postato su Facebook da un grossetano, era stato ripreso anche dal TgCom con un titolo che ci aveva fatto tutti emozionare “Grosseto, tra i cavalloni ecco i giochi d?acqua del capriolo maremmano”. Senonché chi a Cala di Forno abita aveva subito espresso dei dubbi sul fatto che il video fosse stato girato in Maremma. Mentre a un occhio attento sembrava strano che un video tanto perfetto fosse stato realizzato da un regista amatoriale, magari con un cellulare. A cercare con un po’ di attenzione su web in effetti la verità è venuta presto a galla: il video è del 1993, è stato girato in Francia nelle Lande, da un documentarista e reporter Anthony Martin, che stava realizzando il documentario “Le quattro stagioni del cervo”. Ma se questo è a tutti gli affetti un fake, a Firenze e provincia l’oscar va sicuramente all’anatra che, con i suoi anatroccoli in fila indiana, entra in un’erboristeria in via Forlanini. A seguire i tre cervi immortalati in Casentino che passeggiano in paese, la volpe nel viale Giannotti a Firenze e il lupo a Sesto Fiorentino. Menzione a parte, un premio alla migliore “sceneggiatura”, per l’orso che gioca nella neve in Trentino. A Venezia il blocco del traffico ha reso le acque meno inquinate e nei canali sono tornate le anatre. Da qualche giorno a Roma una coppia di anatre fanno il bagno tranquillamente nell’acqua della Barcaccia, la splendida fontana a forma di barca ideata e realizzata dai Bernini, Pietro e Gian Lorenzo, padre e figlio, a inizio Seicento. Nessuno sulla Scalinata di Trinità dei Monti, nessuno a via dei Condotti, neanche i tassisti a piazza Mignanelli. Solo loro a godersi il bagnetto. All’estero, invece, in Galles, le capre di montagna che generalmente vivono sul promontorio Great Orme, sono scese nella città balneare di LLandudno. A Città del Messico sono arrivati gli scoiattoli. Ma l’elenco potrebbe essere ancora lungo e fa venire alla mente alcuni film del passato che in questa fase è necessario lasciare nel “dimenticatoio”. Meglio citare una frase di Mauro Corona, una sua risposta a una domanda che gli è stata fatta in un’intervista qualche tempo fa: “Una convivenza pacifica fra l’animale e l’uomo? C’è solo una strada, quella dell’educazione”. Un po’ come dovrebbe essere fra tutti gli esseri umani. A proposito, in un momento in cui tutti si stanno inerpicando in consigli su libri da leggere, anche io voglio suggerirvi un titolo, proprio di Mauro Corona: “Cani, camosci, cuculi (e un corvo). Sicuramente è più educativo di tanti trattati.

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