“Il libro del rifugio” – La bottega e la spesa: come cambiano i consumi con il virus. Volano lievito di birra e alcolici

PIANA FIORENTINA – Quello di oggi sarà un “pezzo” un po’ più tecnico, che prende in esame come sono cambiati i consumi in queste settimane di “clausura”. Cosa dicono i dati che abbiamo? Che farine e lievito di birra hanno fatto registrare un boom nelle vendite, così come vino e birra. Dati che la dicono […]

PIANA FIORENTINA – Quello di oggi sarà un “pezzo” un po’ più tecnico, che prende in esame come sono cambiati i consumi in queste settimane di “clausura”. Cosa dicono i dati che abbiamo? Che farine e lievito di birra hanno fatto registrare un boom nelle vendite, così come vino e birra. Dati che la dicono lunga sul periodo che stiamo vivendo. Dati interessanti, dei quali ci eravamo già resi conto… guardando i social.

Oggi ci sono le App, la spesa si può fare on line ma in passato, 20-25 anni fa, si andava al negozio di alimentari con la lista dei prodotti da comprare (caffè, pane, orzo, mozzarelle e merendine) scritta su un foglio e la formula “magica” che permetteva di portare a casa quello che serviva per la cena e per la merenda a scuola: “Per favore, mi segni il conto? Poi passa mamma e paga”. E il commerciante, un po’ mugugnando, prendeva da sotto il bancone un quaderno pieno di nomi scritti a penna, con accanto cifre, cancellature e nuove aggiunte. Un fenomeno che sembrava finito con l’avvento della grande distribuzione, dei discount e delle finanziarie, e che in realtà non si è mai interrotto. Le famiglie che vanno a “segnare” probabilmente ci sono sempre; ora, però, i negozianti notano un aumento delle persone che chiedono di concedere un credito. E in questa fase di emergenza? Ci sono le autocertificazioni, bisogna fare la spesa nel Comune di residenza, ci sono supermercati che è sufficiente attraversare la strada perché il Comune sia diverso dal proprio. Insomma, la cosa migliore da fare è quella di attenersi alle regole e, perché no, riscoprire le botteghe di paese. Ma come sono cambiati i consumi in queste settimane? Presi d’assalto nella prima settimana di “Lockdown”, i supermercati hanno registrato una battuta d’arresto nell’incremento degli acquisti. Al contrario la spesa on line vola, con un aumento del 162,1%, mentre cresce un interesse diffuso per i negozi di vicinato e i prodotti del Made in Italy a chilometro zero. A fronte del ridimensionamento della spesa ai supermercati (ovviamente con qualche eccezione…), ci sono i piccoli negozi, riscoperti in questo periodo dagli italiani dopo una lunghissima fase di abbandono: nelle ultime tre settimane, infatti, secondo l’Osservatorio Lockdown di Nomisma, i clienti sono passati dal 40% al 54% contro una contrazione dei clienti dei supermercati, scesi dal 67% al 48%. Un calo che però non sembra essere definitivo: gli italiani danno comunque l’impressione di voler riprendere le abitudini precedenti al “Lockdown” quando ci saremo lasciati l’epidemia alle spalle. Cambiano anche i prodotti acquistati: molti cibi surgelati, molti prodotti a lunga conservazione, molte materie prime: quello registrato, infatti, è stato un aumento del 217% dell’acquisto di farine, con un fatturato triplicato rispetto al 2019, dell’85,9% del burro e del 226,4% del lievito di birra. Vanno molto bene anche gli acquisti di alcolici, soprattutto vino e birra. Insomma, stiamo vivendo questa quarantena come se fossimo davvero in guerra, ma in guerra non siamo. E se ci vedessero i nostri nonni, quelli che la guerra l’hanno vissuta davvero, si farebbero due risate.

(Immagine di archivio)

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