“Il libro del rifugio” – La Piana al tempo del Covid-19. Da Calenzano a Campi a farsi sentire è il vento. E a Signa…

PIANA FIORENTINA – Quando sei abituato a vivere un territorio, ad annusarne gli odori, a riconoscerne i passi, dove anche le code al semaforo ti “dicono” qualcosa, vederlo con occhi diversi è triste e affascinante al tempo stesso. Quegli odori e quei passi che adesso puoi percepire solo con la fantasia e con l’immaginazione. E […]

PIANA FIORENTINA – Quando sei abituato a vivere un territorio, ad annusarne gli odori, a riconoscerne i passi, dove anche le code al semaforo ti “dicono” qualcosa, vederlo con occhi diversi è triste e affascinante al tempo stesso. Quegli odori e quei passi che adesso puoi percepire solo con la fantasia e con l’immaginazione. E se nei giorni scorsi ci eravamo soffermati sulla bellezza, spettrale ma sempre bellezza, di Firenze, oggi ci addentriamo in due Comuni della Piana: Calenzano e Campi. Sempre grazie alle immagini di Florence Tv che, in queste settimane di quarantena, ha portato i nostri occhi dove non potevano le nostre gambe; ha portato i nostri cuori dove potevamo essere solo con il pensiero. A Firenze abbiamo visto la città e i suoi monumenti dall’alto, a Calenzano, invece, le telecamere di Florence Tv sono partite dal centro del Comune per poi salire dove la vista non resta delusa. Un cane che abbaia, panchine e tavoli in un giardino vicino alla chiesa sfiorati dal vento, la bellezza del Castello, mentre le riprese conclusive “zummano” verso Firenze, fino al Duomo, quasi a toccarlo con mano. A Campi colpisce subito una silenziosa via Buozzi, seguita da una piazza Dante lunare dove sembra che anche un immobile Carlo Monni, seduto sulla sua panchina accanto al teatro, respiri mentre le bandiere sventolano nel silenzio sulla facciata del Comune. Florence Tv, infatti, per conto della Città metropolitana di Firenze, oltre a far parlare i sindaci con un videomessaggio, ha intrapreso un vero e proprio viaggio nei vari Comuni, di Firenze e provincia, facendo vedere i territori come probabilmente nessuno aveva mai visto in precedenza. Non solo chi ci vive. Territori visti soltanto virtualmente ma che mantengono intatte tutte le loro caratteristiche e che stanno aspettando, lo stanno chiedendo a gran voce, questo il paradosso del silenzio, che la vita riprenda. A Calenzano, a Campi ma anche nel resto della Piana. Luoghi spesso pieni di vita, a volte un po’ più “svogliati” ma che sanno sempre come farsi sentire. Perché se ora viviamo tutti come sospesi in una bolla, ci sarà un dopo. Un giorno in cui usciremo di casa e diremo: è finita, ricominciamo. Ci abbracceremo, ci riprenderemo per mano; adesso, al massimo, possiamo consolarci l’uno con l’altro al telefono, o anche ridere al telefono, amarsi al telefono per tanti, è tutto. Ma questo giorno, che tutti stiamo aspettando, su cui ci interroghiamo, di cui abbiamo desiderio paura e diffidenza, ci sarà…

Ps: in foto via Roma a Signa: qui non è stato ancora realizzato il video ma una strada così deserta, nel Comune in riva all’Arno, non si era mai vista. E quindi meritava di essere pubblicata.

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