“Il libro del rifugio” – La vita non si ferma, è nata “Aurora”. Un fiocco rosa contro il virus

PIANA FIORENTINA – Niente succede per caso. E così, proprio mentre il presidente del Consiglio parlava domenica sera in conferenza stampa, prolungando di fatto un lockdown che più che una fase 2 sembra una fase 1 bis, nasceva la figlia di una mia amica. Che qui chiamerò Aurora per due motivi: per una questione di privacy […]

PIANA FIORENTINA – Niente succede per caso. E così, proprio mentre il presidente del Consiglio parlava domenica sera in conferenza stampa, prolungando di fatto un lockdown che più che una fase 2 sembra una fase 1 bis, nasceva la figlia di una mia amica. Che qui chiamerò Aurora per due motivi: per una questione di privacy ma anche perché il desiderio più ricorrente adesso è che presto ci sia davvero una nuova “aurora”, una nuova alba per ognuno di noi. Prendendo proprio lei come esempio. Da un lato, quindi, ancora chiusure, ancora mancanza delle nostre libertà e dei contatti umani che dovrebbero essere alla base della vita quotidiana. Dall’altro la voglia di venire al mondo di questa creatura a ribadire che, nonostante tutto e per fortuna aggiungo io, ka vita avanti. E dà speranza alla speranza. Un’esperienza che, personalmente, avevo già provato dieci anni fa. Nella sera in cui, nel giro di un’ora, è morto mio babbo e contemporaneamente nasceva la figlia di una coppia di amici. Praticamente nello stesso istante. Certo, non voglio paragonare la perdita di un genitore con il lockdown attuale. Anzi, non sono proprio da mettere a confronto. Ma solo ribadire che la speranza trova sempre dei germogli da far crescere e a cui appigliarsi nei momenti di difficoltà. Una speranza che può essere in Dio per chi crede (nonostante le chiese chiuse, ma questa è un’altra storia) ma anche, per chi non è credente però ha “fede” nella terra, nell’aria, in tutto quello che è vita e che ci circonda. Ed ecco che Tiziano Terzani torna ancora una volta “utile alla causa”. Come augurio per la neonata, come auspicio per ognuno di noi: “Il caso? Difficile dire che non esiste, ma in qualche modo mi andavo convincendo che gran parte di quel che sembra succedere appunto per caso, siamo noi che lo facciamo accadere; siamo noi che, una volta cambiati gli occhiali con cui guardiamo il mondo, vediamo ciò che prima ci sfuggiva e per questo credevamo non esistesse. Il caso, insomma, siamo noi”.

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