“Il libro del rifugio” – Se vogliamo voltarci indietro, facciamolo per guardare avanti

PIANA FIORENTINA – Se proprio vogliamo voltarci indietro, facciamolo per guardare avanti. No, non è un gioco di parole ma un invito a vivere questi giorni di Pasqua, seppur condizionati dalle misure restrittive in atto ma soprattutto da quello che è successo, con lo spirito giusto. Sicuramente più facile a dirsi che a farsi. Ma […]

PIANA FIORENTINA – Se proprio vogliamo voltarci indietro, facciamolo per guardare avanti. No, non è un gioco di parole ma un invito a vivere questi giorni di Pasqua, seppur condizionati dalle misure restrittive in atto ma soprattutto da quello che è successo, con lo spirito giusto. Sicuramente più facile a dirsi che a farsi. Ma sarebbe già fondamentale per provare a sconfiggere il virus e tutto quello che sta portando con sé. Un virus che sta cambiando tante cose e che, come ha ripetuto spesso negli ultimi tempi lo scrittore Stefano Massini, campigiano doc, sta portando anche una nuova contrapposizione: quella fra esseri umani necessari ed esseri umani “inutili”. E, per farlo, sempre per usare le sue parole, bisogna ripartire dalla bellezza, da quello che ci circonda, da un sistema, come è per esempio quello della cultura, che è alla base della vita del nostro paese. Tutto ciò, ovviamente, senza dimenticare e senza dimenticarci delle tante difficoltà che questo virus ha provocato. Restando sempre a Campi, come ho scritto ieri, ma può essere una considerazione che riguarda tutta la Piana, fa sicuramente riflettere il fatto che le famiglie che si stanno rivolgendo alla Caritas Vicariale, con l’inizio dell’emergenza sanitaria siano praticamente raddoppiate. Così come fa riflettere, in questo caso favorevolmente, la rete di solidarietà che, giorno dopo giorno, si è estesa in tutti i Comuni. Il prossimo novembre, ad Assisi, Papa Francesco ha chiamato a raccolta giovani imprenditori ed esperti per un incontro su “L’economia di Francesco”, ovvero un tentativo di elaborare una visione diversa del modo di gestire la visione della terra e i rapporti sociali, orientato al bene di tutti. E probabilmente, anche nel piccolo delle nostre case e delle nostre relazioni, qualcosa di nuovo (di migliore è ancora presto per dirlo) può germogliare, se ci lasciamo interrogare dal “passaggio” che quest’anno ci è stato offerto. Nel mio piccolo, prima di rompere l’uovo di cioccolato e, chissà, trovare una sorpresa gradita, è questo l’augurio che vi faccio, oltre a tanta serenità. Accompagnato dai rintocchi delle campane che, come ogni Pasqua, stanno suonando a festa. Anche questo un messaggio di speranza.

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