“Il libro del rifugio” – Una novella “contro” il virus. E chi la legge aiuta un ospedale

CAMPI BISENZIO – Per chi ama scrivere, questo periodo – e ve lo dico con certezza – si sta rivelando come una grande opportunità. Poter mettere nero su bianco, utilizzando per quanto sia possibile le scrittura mano, le proprie emozioni e le proprie sensazioni, rappresenta una grande valvola di sfogo. Spesso vedi “scorrere” le parole […]

CAMPI BISENZIO – Per chi ama scrivere, questo periodo – e ve lo dico con certezza – si sta rivelando come una grande opportunità. Poter mettere nero su bianco, utilizzando per quanto sia possibile le scrittura mano, le proprie emozioni e le proprie sensazioni, rappresenta una grande valvola di sfogo. Spesso vedi “scorrere” le parole come se fossero loro a “trascinare” la penna sul foglio del quaderno. Per chi ama scrivere e ha nella scrittura un’attività che “si interseca” con il suo “vero” lavoro, ancora di più. Ne è un’ulteriore riprova la novella scritta da Felicia Kingsley, modenese, nella vita di tutti i giorni architetto ma già autrice di alcuni libri per la “Newton Compton”. E che da domani, lunedì 20 aprile, sarà sulle principali piattaforme dedicate agli ebook con “Apputamento in terrazza”. Con un obiettivo nobile fra l’altro, visto che al semplice costo di quella che sarebbe una colazione al bar (2,99 euro), acquistando la novella si dà una mano concreta all’Ospedale Policlinico di Modena, in particolare al reparto di Pneumologia diretto dal professor Enrico Clini. “Quello che stiamo vivendo – racconta – è un periodo fatto di molte incertezze, dove tutto si è fermato. Ho parlato con la casa editrice e abbiamo trovato il modo perchè anche io potessi dare il mio contributo. In che modo? Creando un prodotto che possa permettere a ognuno di noi, leggendo, di distrarsi per qualche minuto. E al tempo stesso, “sfruttando” anche il circolo virtuoso di solidarietà che si è generato sui social, devolvere una parte del mio lavoro in beneficenza”. Intrattenimento e distrazione, facendo un gesto concreto di solidarietà: una serie di fattori che meritano di essere evidenziati. “In giorni come questi, in cui dobbiamo registrare un “bombardamento” di notizie spesso negative, mi piace pensare che si possa trarre un insegnamento, che ci porti a ripensare i rapporti umani”. Concetti che ripeto anche io fin dall’inizio di questa emergenza sanitaria e che sottoscrivo in toto. In una società, aggiungo io,dove purtroppo si tende a negativizzare tutto quello che abbiamo intorno invece di coglierne, dove possibile, gli aspetti positivi. “Non mi piace la spettacolarizzazione del dolore e non scriverei se nella scrittura non fosse compresa la parte del lavoro di architetto”, due settori in cui, fondamentalmente, bisogna pensare a “costruire”. Un’altra bella storia, quindi, da raccontare, legata a questa “avventura”, che si conclude con una breve anticipazione della novella.

“Rimanete a casa, rimanete a casa”, si sente urlare dagli altoparlanti delle uniche auto che circolano per le strade deserte di Milano. La vita congelata nel momento del lockdown ha colto tutti impreparati. Ma alcuni di più.

È il caso di Alex che, nel momento in cui il Governo annuncia la quarantena nazionale, si ritrova in isolamento con quella che da poche ore è diventata la sua ex, l’ultima persona con cui vorrebbe condividere l’aria. A distanza di una parete, nell’appartamento accanto al suo, c’è Didi, tornata a casa dei suoi per una breve visita, rimasta ostaggio della sua chiassosa famiglia: una madre complottista dipendente dai social, un padre drogato di lavoro che ha trasformato la casa in un ufficio, una sorella diciottenne aspirante influencer con cui è costretta a dividere la camera e un nonno nostalgico. Per Alex e Didi la situazione è soffocante e, privati dei propri spazi, non resta loro che un posto per trovare un attimo di pace: il terrazzo. Le vite di Alex e Didi s’incrociano in un momento di emergenza e, quello che nasce come un incontro inaspettato, diventa un piacevole appuntamento quotidiano. È possibile che un’amicizia nata in una situazione ai limiti del reale possa trasformarsi in qualcosa di più?

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