Il messaggio in bottiglia è nascosto nel muro di casa. E dopo oltre cinquant’anni spunta fuori… rifacendo un bagno

SIGNA – C’è chi si affida al mare per lasciare il proprio messaggio chiuso in una bottiglia, nella speranza che qualcuno prima o poi possa leggerlo, e chi la bottiglia l’ha “nascosta” fra le mura di casa. E siccome la casa, come recita un vecchio detto popolare, nasconde ma non ruba, ecco che dopo oltre […]

SIGNA – C’è chi si affida al mare per lasciare il proprio messaggio chiuso in una bottiglia, nella speranza che qualcuno prima o poi possa leggerlo, e chi la bottiglia l’ha “nascosta” fra le mura di casa. E siccome la casa, come recita un vecchio detto popolare, nasconde ma non ruba, ecco che dopo oltre cinquant’anni la bottiglia in questione è spuntata fuori di nuovo. A raccontarci la storia è Roberto Negro, che nel mese di agosto ha deciso di ristrutturare il bagno dell’abitazione dove vive la mamma. Si tratta di una casa, nel centro di Signa, in via Dante Alighieri, costruita alla fine degli anni Sessanta dalla ditta dei fratelli Bellini di Lastra a Signa. E, smurando la vasca, Roberto è stato subito incuriosito e attratto da quello strano oggetto. Già, una bottiglia che ha dovuto rompere per scoprirne il contenuto che altrimenti, nel tentativo di farlo uscire dal “collo”, rischiava di rompersi. Niente tesoro nascosto, né tanto meno qualche oggetto prezioso. Anche se preziosa è sicuramente la storia racchiusa in quelle parole, rivenute, quando si dice il caso, il giorno precedente il compleanno di chi le aveva scritte, ovvero Roberto Gaddi, ex appuntato dei Carabinieri a Signa, che in quella casa ci aveva vissuto e che il 16 agosto ha compiuto 92 anni. L'”appuntato Gaddi”, infatti, vive ancora a Signa insieme alla moglie Marianna, a pochi metri di distanza dalla sua vecchia abitazione.

“Il 15 agosto – racconta Roberto Negro – è stata una giornata ricca di emozioni. Quel giorno, infatti, ho deciso di rifare il bagno di casa della casa di mia mamma e quando è stata la volta della vasca, una volta tolti i tubi per rimuoverla, mi sono accorto che sotto era stata “nascosta” una bottiglia. Inizialmente pensavo fosse un “rifiuto”, magari rimasto per sbaglio lì quando la casa era stata costruita. Invece, con stupore, quando l’ho presa in mano mi sono reso conto che dentro c’era qualcosa…”. La fantasia è volata subito a un vecchio testamento o a una mappa di un fantomatico tesoro, chiunque avrebbe pensato la stessa cosa. “Il tappo – continua – si è sbriciolato nel tentativo di toglierlo e così ho dovuto rompere bottiglia che conteneva un vecchio foglio di carta arrotolato. A fatica sono riuscito ad aprirlo, era datato 1 marzo 1969, in pratica sei mesi dopo la mia nascita”. Questo il testo scritto a penna: “Questo appartamento costruito dai fratelli Bellini di Lastra a Signa nell’anno 1968-1969 è stato per primo abitato da Gaddi Roberto, carabiniere che prestava servizio nella caserma di Signa, colui che negli anni dovesse rimuovere la vasca da bagno non tratti troppo male la bottiglia, ma ci metta dentro vino del Chianti, e poi beva alla salute dello scrivente…”. Firmato Gaddi Roberto, nato a Lucca il 16 agosto 1930. Mia mamma mi ha detto che la persona del biglietto è sempre viva e così il giorno dopo ho potuto incontrarlo. Si ricordava tutto ed è stato davvero emozionante. E per festeggiare il giorno del suo compleanno gli ho regalato una bottiglia di vino, ovviamente Chianti”.