Il Museo di Doccia in Parlamento con una interrogazione di Sel

SESTO FIORENTINO – Dopo la mozione presentata in consiglio comunale da Sesto Bene Comune (Sel e Lista Quercioli) per “salvare il Museo di Doccia” la vicenda arriva in Parlamento. E’ stata depositata ieri, infatti, un’interrogazione al Ministro dei Beni e delle Attività culturali, Dario Franceschini, a firma della senatrice toscana di Sel Alessia Petraglia, con […]

SESTO FIORENTINO – Dopo la mozione presentata in consiglio comunale da Sesto Bene Comune (Sel e Lista Quercioli) per “salvare il Museo di Doccia” la vicenda arriva in Parlamento. E’ stata depositata ieri, infatti, un’interrogazione al Ministro dei Beni e delle Attività culturali, Dario Franceschini, a firma della senatrice toscana di Sel Alessia Petraglia, con la quale si chiede un intervento volto a garantire la riapertura, la valorizzazione e la restituzione del Museo alla collettività indipendentemente da chi ne sarà l’acquirente. Il Museo di Doccia ospita la collezione storica ed artistica della Richard-Ginori ed è chiuso dal 15 maggio scorso e in liquidazione in seguito al fallimento dell’azienda.
“Il Museo di Doccia racchiude trecento anni di storia di un’eccellenza del nostro territorio, la cui fruizione, purtroppo, è resa impossibile dal protrarsi della chiusura in attesa di un acquirente – spiega la senatrice – I vincoli posti dalla Soprintendenza offrono un’adeguata garanzia riguardo la tutela e il mantenimento dell’integrità della collezione, ma è fondamentale che le Istituzioni giochino un ruolo attivo nei confronti della futura proprietà, affinché le opere rimangano legate a Sesto Fiorentino e alla sua comunità”.
Secondo Petraglia “è necessario lavorare in maniera coordinata affinché, indipendentemente da chi ne sarà il proprietario, il Museo possa tornare a disposizione della collettività, dei visitatori, degli studiosi, degli artisti per i quali le opere in esso conservate costituiscono un modello e fonte di ispirazione. In questa fase di transizione abbiamo chiesto al Ministro di intervenire, in proprio e presso gli Enti locali, per  chiedere atti formali che esplicitino la volontà dell’acquirente a conservare sul suo territorio il Museo, valorizzandolo come luogo aperto, fruibile e attivo”.